“Occorre fare chiarezza e garantire una maggiore trasparenza per non correre il rischio di erodere i diritti fondamentali dei lavoratori e la capacità del Teatro Lirico di far fronte alla sua missione Statutaria”. È quanto afferma in una nota diffusa alla stampa è la Consigliera regionale di Possibile dell’Alleanza rosso verde, Maria Laura Orrù.
La situazione è quella che riguarda la Fondazione Teatro lirico di Cagliari dove, dopo diversi tentativi rianimare il tavolo negoziale da mesi su un binario morto, lasciando inevase molte vertenze e criticità, nei giorni scorsi è stato indetto uno sciopero dalle RSU della Fondazione sostenuto da diverse sigle sindacali.
Nonostante l’;approvazione da parte del Ministero della Cultura, già dal febbraio scorso, della nuova pianta organica di 265 unità lavorative, è stata infatti disattesa la richiesta fatta alla Direzione Aziendale di presentare un piano di concorsi pubblici, da bandire entro il 30 settembre e da espletare fra entro dicembre 2023 con la pubblicazione delle graduatorie.
“Le problematiche gestionali sono tante e di non facile soluzione ma ciò che non è più consentito è che si giochi col futuro di tutti i dipendenti del Teatro Lirico e, soprattutto, di decine di persone in condizione di precarietà, con contratti a termine che si accendono e spengono, in alcuni casi da oltre 10 anni”, è quanto afferma al riguardo Antonello Marongiu, Segretario Generale della SLC CGIL Sardegna che ribadisce ancora “Non ci
rassicurano le tempistiche dei concorsi diramate oggi a mezzo stampa, dopo aver disatteso le diverse richieste di acquisire dati sulla gestione economica finanziaria, dal momento che si potrebbe benissimo ovviare immediatamente al problema procedendo con le selezioni interne, come prevede la normativa, per le assunzioni del 50% della dotazione organica riservata al precariato storico dell’Ente”.
“Non si spiega altrimenti, se non con una colpevole carenza di personale e i dubbi manifestati dai sindacati sulla solidità economico finanziaria dell’Ente, anche la cancellazione dell’attività estiva sul territorio per l’estate 2023, con spettacoli già programmati con tanto di locandina in diversi Comuni della Sardegna”, aggiunge la
Consigliera regionale Orrù. “E’ intollerabile: con questo modo di agire la Direzione Aziendale non esercita uno dei suoi compiti fondamentali ovvero quello di diffondere la musica lirica e sinfonico-corale nel territorio sardo che, vorrei sommessamente ricordare, non si esaurisce nei confini della città di Cagliari!”.
Ribadisce infine la consigliera regionale, “Dall’esercizio di questa funzione dipendono anche i contributi che la Fondazione riceve annualmente dalla Regione Sardegna, quindi mi auguro che si giunga presto a una soluzione”.