C’è una battaglia che sta infiammando Hollywood in questi giorni di caldo record.
Si innesta su quella più ampia che vede schierati attori e scrittori (per la prima volta insieme dal 1960) contro le case di produzione e le piattaforme di streaming.
Lunedì 17 luglio, i manifestanti che sono arrivati a presidiare l’entrata degli Universal Studios hanno trovato una brutta sorpresa: tutti gli alberi che ombreggiavano la strada erano stati potati, rimanendo completamente senza foglie. La polemica è passata immediatamente a infiammare i social network. “Un veloce ringraziamento alla brava gente degli @UniversalPics che ha tagliato gli alberi che davano un po’ d’ombra al nostro picchetto, proprio alla vigilia di una settimana a oltre 90 gradi (oltre 32 gradi Celsius)”, ha scritto su Twitter lo sceneggiatore Chris Stephens. Il garante dei cittadini della città di Los Angeles, Kenneth Mejia, ha twittato: “Stiamo indagando sulla potatura degli alberi avvenuta fuori dagli Universal Studios, dove lavoratori, scrittori e attori stanno esercitando il loro diritto a manifestare”.
L’ufficio comunale che si occupa del mantenimento del verde pubblico ha dichiarato che è da tre anni che non vengono rilasciati permessi per il potare gli alberi di quel viale, ai piedi delle colline di Hollywood, a nord. Il 18 luglio, le due sigle sindacali in sciopero, Wga e Sag-Aftra, hanno anche denunciato il colosso al National Labour Relations Board per condotta antisindacale. Per quanto possa sembrare pretestuosa, la vicenda rende l’idea del livello di tensione con cui Hollywood affronta il terzo mese di paralisi dovuta allo sciopero.