Nella serata di ieri, 8 novembre, il Segretario regionale del Pd, intervistato a Radio X in merito alle difficoltà di imposizione della candidatura di Alessandra Todde ha affermato: ” Sono giornate democratiche in cui ogni forza politica sta esprimendo perplessità o condivisione della scelta che stiamo facendo. La “tensione” non è tanto sul nome di Alessandra Todde, ma soprattutto sul metodo con il quale si sta arrivando alla scelta del candidato.»
“Credo che in questo momento la politica debba dimostrare generosità e unità, soprattutto il centrosinistra che quando non dimostra unità e generosità e si presenta diviso come in questi ultimi vent’anni perde sempre. Se i 5 Stelle, quando ha vinto Truzzu fossero stati in alleanza con il centrosinistra, oggi avremmo Francesca Ghirra sindaca di Cagliari. […] Chi è all’opposizione della destra deve lavorare insieme in una squadra per costruire un’alternativa alla destra. E lo può fare stando tutti nello stesso campo, ognuno abbandonando un proprio io e una propria identità e costruendo un’identità comune. I progressisti ci stanno pensando, ma pongono appunto anche una serie di condizioni: mi auguro che si concluda una prima fase, che è quella della definizione del candidato alla presidenza della regione, del nostro campo”, prosegue Comandini.
“Chi oggi è poco convinto, chi oggi pone ancora delle perplessità, credo che abbia tutto il tempo. Ci sono tutti gli elementi e gli strumenti perché poi in un secondo momento, fra quarantotto ore, settantadue ore possa rientrare in un progetto che anche il suo progetto. Io lo dico agli amici Progressisti, a Liberu, a +Europa, a tutti quei e anche altri movimenti che in questo momento momento sono giustamente anche, da parte loro, non convinti, ma non della scelta: loro ne fanno una questione di metodo. Nessuno ha posto veti sulla persona. Chi oggi è in disaccordo ha posto un problema relativamente al metodo, ma non può essere la scelta del metodo a dividerci. Non può essere la scelta del metodo a farci dimenticare cinque anni di malgoverno di Solinas.»
Mentre sul versante Movimento Cinque Stelle, cresce il malumore nella base elettorale, in tanti quotidianamente commentano, tra gli aderenti all’M5s, sulla scelta di Alessandra Todde e sempre più forti sono anche le perplessità del Gruppo consiliare, di fatto escluso dalle decisioni del candidato Presidente.