Sonagli di conchiglie, flauti d’ossa, fischietti di ogni forma.
Ma anche facce umane dalle guance gonfie che, se vi si soffia dentro, si rivelano ocarine dagli effetti psicoacustici che ben fanno comprendere perché fossero suonate durante i riti funebri.
“Tlapitzalli”, nome di uno strumento musicale delle civiltà precolombiane mesoamericane, è anche il titolo della nuova mostra delle Scuderie del Quirinale visitabile fino al 15 settembre, che raccoglie 163 reperti appartenenti alle civiltà dell’America latina preispanica.
Un’opportunità per riscoprire le melodie di un’epoca antica, difficili da capire anche perché non c’erano spartiti. “Se vi è capitato di visitare un museo in cui erano esposti degli strumenti musicali, forse vi sarete chiesti quali suoni emettessero”, ha commentato la curatrice, Frida Montes de Oca Fiol, durante la presentazione dell’esposizione. In questo caso sarà possibile ascoltarli usando l’app del museo.
La mostra, però, è anche l’occasione per celebrare i 150 anni di rapporti diplomatici Italia-Messico. “È un regalo dal Messico all’Italia”, ha spiegato l’ambasciatore Carlos García de Alba.
“Le Scuderie del Quirinale hanno un’antica tradizione di attenzione verso culture da noi distanti nel tempo e nello spazio”, ha ricordato il direttore generale delle Scuderie del Quirinale, Mario De Simoni, mentre quello esecutivo, Matteo Lanfranconi, ha fatto presente che vengono trattati temi connotati “da un indirizzo storico-antropologico di grande rigore scientifico”.
“Attraverso il sostegno finanziario, gestionale e amministrativo a favore delle Scuderie del Quirinale Ales conferma una volta di più il proprio ruolo strategico come società in house”, ha dichiarato il presidente e Ad di Ales, Fabio Tagliaferri.