“Abbanoa è stata gestita come una società privata con interessi a volte poco trasparenti, e invece voglio che torni a essere una società a indirizzo pubblico, dove i suoi soci, la Regione e i Comuni, esprimano gli indirizzi e che i benefici siano per i Comuni e per la Regione, e non per la gestione”.
Così la presidente della Regione Alessandra Todde a margine della seduta di giunta ha risposto alle domande dei giornalisti dopo i contrasti emersi ieri durante l’assemblea dei soci del gestore del servizio idrico integrato.
“Voglio essere chiara e voglio che da oggi, quindi dal rinnovo dei vertici, si cambi di passo e questo vale anche per i meccanismi di controllo Egas, piuttosto che gli altri contesti come dire a contorno – ha aggiunto Todde -.
Tutti devono incidere facendo il loro. Non è possibile avere un comitato di controllo analogo che non controlla un accidente, che non dà indirizzi, che non si esprime. E questo è quello che è successo nel tempo”.
E la denuncia: “Non è possibile scoprire in un’assemblea che ci sono 150 milioni di danni reali accertati dalla Guardia di finanza, di cui il controllo analogo non era neanche a conoscenza. Ecco questo tipo di cose ci fanno capire che la situazione deve cambiare anche in termini di trasparenza di gestione”, ha tuonato.
Per la presidente il confronto aperto con l’Egas “è risolvibile per forza perché abbiamo 45 giorni di tempo per riuscire a superare le divergenze: ci sono delle discussioni in atto, noi dobbiamo essere certi che gli atti che sta facendo il Comitato di Controllo Analogo, soprattutto sul rinnovo di vertici, siano atti legali, corretti e non impugnabili. Perché altrimenti tra due o cinque mesi magari non ci saranno più gli attuali soggetti, ma ci ritroveremo in una situazione da gestire”.