“Manca poco al 25 febbraio e ciò che dobbiamo fare in questi ultimi giorni è convincere più persone possibile ad andare a votare. Non lasciamo che siano sempre gli altri a decidere per noi. A chi dice che non gli interessa la Politica, rispondiamo che la politica invece si occupa di tutti, sempre, nel bene e nel male.
E se vogliamo che ad occuparsi della cosa pubblica siano persone competenti, capaci, oneste, libere, allora dobbiamo mobilitarci per sostenere il cambiamento. Sto girando la Sardegna da nord a sud e mi rendo conto che dobbiamo tornare ad occuparci dei problemi che toccano i cittadini sardi. Dobbiamo riportare tutti a condizioni di vita dignitose. Le persone hanno la necessità di far vivere bene i propri figli e nipoti. Vogliono istruirli, curarli e garantire la sanità nel proprio territorio. Stiamo parlando di diritti fondamentali che troppo spesso ci sono stati negati. È vergognoso che chi non ha soldi non si possa curare, che chi non ha diritti viene lasciato solo.
Non vogliamo vivere in una Sardegna che abbandona gli ultimi e tutela solo gli interessi di pochi. Il cambiamento deve partire da noi”, ha spiegato Todde durante il suo intervento pubblico a Iglesias assieme al sindaco Mauro Usai.