Raccoglievano e ricevevano rifiuti metallici anche particolarmente inquinanti da conferitori non autorizzati, poi li smaltivano in un loro impianto a Decimomannu (Cagliari) che non aveva tutte le autorizzazioni per trattare rifiuti speciali, infine rivendevano i rifiuti alle ditte che li riciclavano.
Lo hanno scoperto i carabinieri del Noe di Cagliari che oggi hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare, una ai domiciliari e un obbligo di dimora, richieste dalla Dda di Cagliari e firmate dal Gip del capoluogo.
I destinatari dei provvedimenti residenti a Uta e Cagliari, lavoravano per una impresa di trattamento e recupero di rottami ferrosi e metallici, pneumatici e rifiuti anche tossici e nocivi con sede a Decimomannu.
L’impianto, ma anche i conti correnti della società per un valore complessivo di oltre un milione di euro, sono stati sequestrati.
Indagate a piede libero altre sette persone riconducibili all’azienda di Decimomannu.
Per tutti le accuse ipotizzate sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali pericolosi e ricettazione.