Le proteste degli agricoltori e dei pastori prosegue, questa la decisione presa dopo la sesta notte in presidio davanti al porto di Cagliari.
Sono decine i trattori in movimento da tutta la Sardegna su Cagliari e una folta delegazione partirà domani, martedì 6 febbraio a Roma per la manifestazione nazionale.
Martedì 30 gennaio la rabbia del mondo delle campagne si era ritrovata a Cagliari e da allora nessuno è andato via con un presidio permanente che proseguirà finché il ministro Lollobrigida non incontrerà la delegazione sarda a Roma.
Un blocco che ricorda quello degli autotrasportatori nel marzo 2022, quando centinaia di merci rimasero ferme nei porti sardi.
“Siamo tutti uniti, non vogliamo che l’Europa ci tolga quel poco che abbiamo – spiega all’ANSA Mario Mulas, uno degli organizzatori – oggi a Bruxelles decidono quello che dobbiamo seminare e cosa è giusto e sbagliato: ci vogliono addirittura pagare per non coltivare, mentre i costi di carburante, fertilizzanti e mangimi aumentano. Noi non riusciamo a lavorare con questi prezzi – denuncia – non ce la facciamo più perché non rientriamo nei costì”.