Devrim Akcadag è libero. È stata respinta la richiesta turca di estradizione. La Corte d’Appello di Sassari, investita dell’esame della richiesta di estradizione del cittadino tedesco Devrim Akcadag, avanzata mesi or sono dalle autorità turche, ha oggi respinto tale richiesta e deciso la liberazione di Devrim.
Devrim Akcadag è un cittadino berlinese di origine kurda; opera nella città tedesca in ambito universitario ed è stato oggetto di indagine da parte dei servizi turchi per una non meglio definita collaborazione col PKK negli anni 2005-2009; l’indagine turca, per quanto fumosa, è stata presa in carico dall’INTERPOL, che nei primi giorni di agosto, quando Devrim è giunto in Sardegna con la figlia di undici anni per una breve vacanza, ha commissionato l’arresto, immediatamente eseguito dalla polizia di Sassari.
All’esame del giudice, la gravità della vicenda ha trovato una attenuazione con la concessione degli arresti domiciliari e successivamente con la scarcerazione in attesa della sentenza della Corte d’Appello; la sentenza è sopraggiunta oggi stesso, solo qualche ora fa, e merita una grande attenzione: essa non solo rimarca una linea già indicata in sede giurisprudenziale dalla Cassazione, ma sottolinea in modo esplicito tre elementi di giudizio: primo, la fumosità delle imputazioni; secondo, la persistente incompatibilità del regime carcerario vigente in Turchia rispetto agli standard dei paesi ai quali il governo turco avanza richieste di estradizione e rispetto al tema generale dei diritti umani; terzo, il carattere persecutorio sotteso alla specifica richiesta di estradizione riguardante Devrim Akcadag.
“Riteniamo che questa sentenza possa non solo rafforzare le garanzie giurisprudenziali concernenti tale drammatica casistica, ma possa ora indicare la necessità propriamente italiana di chiarificare i limiti dell’azione dell’Interpol all’interno delle zone grigie della funzione di polizia internazionale.
Un ringraziamento molto speciale, a riguardo di questo esito, va reso agli avvocati che hanno assistito Devrim in questa difficile vicenda: l’avvocato nuorese Stefano Mannironi e l’avvocato trentino Nicola Canestrini; l’ottenimento degli arresti domiciliari è stato importantissimo per Devrim, altrimenti pressoché impossibilitato a comunicare con la figlia minorenne e con la famiglia, così come una sentenza di liberazione così motivata (fumosità delle accuse, carattere disumano del sistema carcerario turco, carattere persecutorio del procedimento a carico di Devrim) diventa un precedente importante in sede giurisprudenziale”, affermano in una nota congiunta l’ASCE Associazione Sarda Contro l’Emarginazione e i Cobas Scuola Sardegna