‘Troppi turisti a La Maddalena, in spiaggia solo a nuoto’

Per tutelare il fragile ecosistema dell’arcipelago di La Maddalena c’è chi a pronto un rimedio: “rendere le spiagge raggiungibili solo a nuoto dalle barche senza altro se non il costume, restando sul bagnasciuga per poi ritornare a bordo.

In questo modo non si sottrae neanche un granello di sabbia, non si calpesta la vegetazione e non si interferisce con la fauna selvatica”.

La proposta provocatoria arriva dal presidente dell’Associazione operatori nautici NordEst Sardegna, Claudio Denzi, secondo il quale l’attuale modello turistico alla Maddalena “non è più sostenibile”.

“Con mezzi inquinanti che arrivano a trasportare migliaia di persone, la sparizione di queste spiagge per causa umana è solo una questione di tempo, come lo ha anche indicato il Consiglio nazionale delle ricerche in una relazione del 2017. Anche perché – spiega Denzi – ogni persona sbarcata asporta, anche inconsapevolmente, una media di 93 grammi di sabbia. Le cattive abitudini di chi arriva sono incredibili: ombrelloni, borse, scarpe, cibo, sigarette e quant’altro, un esercito di piedi che fresano tutto e gente che non ha regole anche perché non vi è alcun controllo”.

Sull’abbattimento dei cinghiali dopo l’aggressione a un bambino a Spargi, Denzi si schiera contro e sottolinea: “i turisti, nonostante sia proibito, danno incoscientemente da mangiare ogni cosa ai cinghiali, perfino i gelati, per scattare un selfie. Se tutto ciò è permesso non è certo colpa dei cinghiali – chiarisce -. L’aggressione avvenuta a quel bimbo incolpevole non è altro che la cronaca di un incidente annunciato”. “In generale – è la strada indicata dal presidente dell’associazione -, bisognerebbe cambiare paradigma: laddove esiste un Parco si dovrebbe fare economia sulla conservazione dell’ambiente e non sul suo sfruttamento”.

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