Maggio 2023 segna un nuovo inizio, dopo le stagioni del Covid, ma per luglio c’è un calo nelle prenotazioni.
Il Centro studi Federalberghi-Confcommercio Nord Sardegna, con particolare riferimento all’area del Nord Ovest, è tornato ad analizzare i numeri che le strutture ricettive associate inviano a consuntivo, tra i quali gli andamenti di arrivi, presenze, occupazione camere.
Alla chiamata degli uffici questa volta hanno risposto 30 strutture alberghiere delle circa 100 associate su 110 esistenti nell’area geografica che va da Stintino a Castelsardo-Valledoria, con Alghero, Sassari e i centri urbani più interni rispetto all’arco costiero.
Sono stati campionati, su base mensile, 17.592 arrivi, distribuiti nel nord ovest Sardegna per il 36,41% dei casi da quadranti nazionali e per il 63,59% da provenienze internazionali. L’indice di riempimento delle camere si è fermato al 53,31% del totale, contro il 54,74% totalizzato nello stesso mese del 2022.
Per Alghero, l’indice di occupazione camere è sopra media rispetto al resto della Provincia e pari al 56,73% del totale, seppur in calo visto il 57,17% del maggio 2022. “Il fenomeno inflattivo con i conseguenti aumenti tariffari di tutti i servizi al turista, il meteo ancora instabile, le alternative del mercato con la riapertura di tutte le mete turistiche, le difficoltà di accesso all’Isola anche per via delle tariffe dei biglietti aerei e navali hanno inciso, per ora in maniera quasi trascurabile, sui soggiorni del mese di maggio – dice il presidente – visto che il terreno perduto sul fronte occupazionale camere sta nell’intorno dell’uno percento”.
Conforta il ritorno dei turisti dal resto d’Europa, tanto è vero che ad Alghero il 69,02% degli arrivi campionati è di matrice d’oltralpe (si ritorna al dato pre-covid) vista la storica consuetudine degli operatori locali di rivolgersi ai mercati internazionali, ma anche nel resto della provincia questo indice tocca il 44,93% degli arrivi.
Note meno positive sul fronte delle previsioni per i prossimi mesi estivi del 2023. “Quest’anno, abbiamo incrociato i dati in possesso della nostra Federalberghi-Confcommercio provinciale con quelli messi a disposizione dalle OTA e dai consulenti Revenue Manager che collaborano alla vendita delle nostre camere d’albergo – segnala il presidente Visconti – cercando di immaginare come possa orientarsi il resto della stagione. Il focus riguarda le prenotazioni “year to date” ovvero arrivate ad oggi e relative a tutto il periodo in analisi ossia fino al 30 settembre. Ciò che si rileva – continua Visconti – è un rallentamento della domanda, che era partita benissimo fin dai mesi invernali, proprio a partire dal mese di maggio”.
“Questo ha fatto perdere terreno alla dinamica delle prenotazioni, che oggi stagnano rispetto allo stesso periodo del 2022. Il mercato italiano fa segnare punte del -20% nei mesi di luglio e agosto, che potranno essere recuperate da un maggior dinamismo del mercato internazionale (Francia, Spagna, Gran Bretagna e Germania su tutti) già tangibile – aggiunge – Niente di irreparabile ma pur sempre un segnale da non sottovalutare.
Per questo motivo, sono in atto incentivazioni alla prenotazione da parte degli operatori turistici anche utilizzando al ribasso la leva del prezzo, fatto che consente al cliente interessato – conclude Visconti – di poter spuntare prezzi d’occasione e concorrenziali, se si utilizza al meglio la finestra di prenotazione e si sceglie il periodo di vacanza al di fuori delle settimane centrali di agosto”.