Sempre più donne impegnate nelle attività legate all’accoglienza dei turisti, in Italia: stando, infatti, alla rilevazione della Fondazione studi dei consulenti del lavoro l’occupazione femminile nel settore, “segna nell’ultimo anno un +15,5% (che corrisponde a quasi 100.000 addette in più), contro il +5,5% registrato dalla controparte maschile”.
E, recita il dossier, emerge come la ‘escalation’ del comparto stia interessando soprattutto il Nord Ovest dello Stivale che, “con 56.000 lavoratori in più e un incremento occupazionale del 16,6%, supera di gran lunga il Nord Est (12,2%) e il Mezzogiorno (9,8%)”, mentre il Centro è l’unica area del Belpaese ad aver registrato un aumento più esiguo (+2,2%).
Per i professionisti, poi, è degno di nota come ad avanzare siano i contratti di subordinazione, giacché si legge, il lavoro dipendente “assorbe la quasi totalità della nuova occupazione (+13,8%), mentre quello autonomo appare meno dinamico (+1,9%)”.
Un elemento, però, salta all’occhio: nell’indagine affiora come, “su 100 lavoratori, infatti, solo il 17,1% rientra tra le professionalità ad alta qualificazione, come manager, direttori, imprenditori e specialisti”, laddove, invece, la stragrande maggioranza della platea degli impiegati (73,9%) presenta una media qualificazione (si tratta di addetti alle vendite, ai servizi, al marketing), mentre le figure a bassa qualificazione (addetti alle pulizie, magazzinieri, fattorini) sono il 10% circa”.
Nell’ultimo anno, in particolare, specificano i consulenti, “la crescita occupazionale ha riguardato soprattutto i livelli professionali intermedi (+17,8%), a scapito di quelli elevati (- 4,3%) e bassi (-7,5%)”.