Salta l’ultimo atteso progetto per la riapertura della strada che collega Olbia con Monte Pino, crollata durante la tragica alluvione del novembre 2013, un inferno di acqua e fango che provocò la morte, in quel tratto della provinciale 38, di tre persone.
Lo studio di fattibilità e i fondi promessi dalla Regione quattro mesi fa, in un tavolo congiunto con i sindaci e i consiglieri regionali del territorio, vertici regionali dell’Anas e rappresentanti del comitato Monte Pino, non sono mai arrivati nelle casse della ex Provincia di Olbia-Tempio.
Che ora alza bandiera bianca. “A distanza di quattro mesi dico che avrei voluto avere torto, ma mi spiace essere costretto ad affermare che avevo intuito già le difficoltà che avrebbero potuto sorgere”, commenta il sindaco di Sant’Antonio di Gallura, Carlo Duilio Vitti, che all”ANSA si dice amareggiato ma soprattutto sconcertato. Il vertice del 3 aprile scorso a Olbia aveva dato il via libera all’alternativa progettuale numero 3, ovvero l’adeguamento in un unico appalto dell’intero tratto interessato dall’intervento, circa sei chilometri con la carreggiata da allargare e 10 dieci attraveramenti idraulici da realizzare, per un importo complessivo stimato di 19,5 milioni di euro. Ora è di nuovo tutto fermo e si dovrà riconsiderare una soluzione prospettata prima della riunione di aprile: riaprire la strada, ma non tutta. Con le risorse stanziate con l’attuale convenzione, la Provincia potrà predisporre il progetto esecutivo e appaltare solo un primo stralcio, prevedendo, comunque, nelle more di un eventuale finanziamento aggiuntivo da parte della Regione, la predisposizione di una procedura che consenta l’affidamento all’aggiudicatario, entro il triennio successivo dall’indizione della gara, della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di un secondo ed ultimo stralcio a completamento dell’intervento. Se i tempi sono questi, la strada di Monte Pino rimarrà chiusa al traffico per molto tempo ancora.
“Come dissi in quella riunione plenaria – ricorda il sindaco Vitti – se per accelerare la riapertura si deve rinunciare ad avere una carreggiata più ampia, io sono d’accordo: che si usino i 6 milioni di euro che la Provincia ha già in cassa e si proceda senza indugio con i lavori”, incalza il primo cittadino.
Anche il comitato Monte Pino va all’attacco. “Ci dissero che i lavori sarebbero partiti una ventina di giorni dopo l’incontro del 3 aprile. Sono passati mesi – denuncia la presidente Giuseppina Pasella – e si è arrivati a quello che dicevamo noi, ovvero che il progetto scelto non era fattibile”.
“La realtà – accusa il consigliere regionale gallurese del M5s, Roberto Li Gioi – è che mentre i lavori di competenza dell’Anas sono in dirittura d’arrivo, la Provincia è ancora al palo. C’è una volontà politica del non fare”.