Ucraina e Russia solo lo stesso popolo. Creato un conflitto artificiale come tipico degli States, della Nato/Ue

L'Opinione di Antonello Boassa

Certo vi sono differenze come avviene per tutte le tante regioni del pianeta, ma non mi sembra di notare abissali visioni contrastanti nella storia, nella civiltà, nell’arte, nella religione…Ucraina e Russia sono in effetti la stessa cosa…se vi sono degli imbecilli e dei nazisti in Ucraina, gente di tal risma ve n’è anche all’interno dei confini dell’Orso russo…sanguinari…ve ne sono anche in Russia…gente che vuole la pace ve n’è tantissima in Ucraina ma così anche in Russia.

L’opera di divisione e di conflitto è opera, oltre che dei nazisti locali che non possono perdonare alla Russia di aver sconfitto il mega-esercito hitleriano, di aver liberato i lager della tortura e della morte, di aver vinto la seconda guerra a costo di decine di milioni di morti, anche degli arrabbiati europei nazisti che ugualmente non possono perdonare la sconfitta dei Banderisti presenti nell’Europa centro-orientale, senza dimenticare l’apporto degli States che soffrono di grande malinconia da quando non potendo disporre più dell’ubriacone Boris Eltsin, meglio conosciuto come il “Pinochet russo”, hanno difficoltà a continuare il saccheggio della Russia e la sua colonizzazione, dopo l’elezione alla presidenza di Vladimir Putin che ha saputo frenare la discesa morale, economica innescata da Boris… e proprio per questo demonizzato dalla congrega States/Nato/UE
Fin dal fatidico 2001, Il “secolo americano” era stato progettato, niente di meno, per la conquista del pianeta, per la sua colonizzazione sotto la bandiera Stelle e Strisce
Prima le grandi Potenze intermedie. Fatta fuori in precedenza la Jugoslavia, con grande gioia degli Alemanni e delle loro appendici, con l’apporto determinante dell’Italia (primo ministro D’Alema), è stata la volta di Saddam, poi di Gheddafi e di Assad (operazione non riuscita per opera della Russia che aveva reputato il bastione siriano come la sua nuova Stalingrado) Intanto creare subbuglio nei Balcani ancora con la creazione dei terroristi del Kosovo, specializzati in vendita di organi umani e di eroina, oltre che di addestramento di jihadisti), poi le regioni a ridosso dell’Orso (vedi Cecenia e Georgia…).
Infine il grande obiettivo: la Russia, propedeutica alla sua balcanizzazione e alla conquista della Cina, obiettivo primario (era prevista l’aggressione nel 2018…purtroppo rimandata)
L’ucraina, situata tra Nato e Russia era il terreno privilegiato. Così fin dai primi anni duemila inizia la penetrazione dei militi Nato e della CIA in funzione di addestramento alle armi e alla tattica militare e di funzionari per istruire i dirigenti al liberismo e alla guerra.
Il 2014, anno terribile per il popolo ucraino. Inizia la ferocia contro tutto il popolo ucraino. Viene deposto il Presidente che aveva saputo mediare tra Europa e Russia. Al suo posto un fantoccio USA, come di prammatica. Il colpo di stato gestito in prima persona da Victoria Nuland che, agli europei non convinti rispose “fottetevi”, si scagliò non solo contro i russofoni ma contro tutti i democratici che si opponevano. Le atrocità furono numerose (ne ho parlato ampiamente per lunghi otto anni nelle piazze e sulle “mie” pagine Facebook). La dirigenza russa aspettò otto anni prima di intervenire, a difesa dei cittadini. Dopo l’eccidio di -si stima- 14.000 civili, finalmente la Russia interviene in difesa dei cittadini ucraini, russofoni o no. Naturalmente l’operazione militare di difesa viene subito stigmatizzata come invasione, ribaltando completamente la realtà. Non pochi sono in Russia e nei Paesi amici coloro che giudicarono tardivo l’intervento militare-tra questi Lukaschenko- ritenendo la tattica di Putin troppo moderata in relazione alle efferatezze e alle stragi operate dai nazisti ucraini. Si veda per ultimo la distruzione della diga di Kakhovka che priva la popolazione della Crimea di riserve di acqua dolce- cosa dire dei giornalisti che hanno dubbi sulla responsabilità dell’attentato? –
La dirigenza russa non so se vorrà concludere in breve tempo la guerra, oppure se vorrà prolungarla per finalità complesse, presumo, a carattere soprattutto diplomatico. Per l’economia non ci sono problemi. Lo stesso FMI ha rimarcato la stagnazione occidentale a fronte dei progressi notevoli nella produzione. Sul piano militare non ci sono confronti. Come ha già demolito i temutissimi Leopard, ha fatto saltare anche i Patriot che non avevano ben funzionato neanche nella guerra contro gli Houthi yemeniti. Per gli F-16 scarse probabilità di successo-a patto che arrivino veramente rispetto alla ben più dotata tecnologia dell’aviazione russa.
Comunque sia, l’Ucraina è un Paese distrutto, completamente a pezzi, per responsabilità criminale di chi l’ha voluta esporre contro una superpotenza. Il ruolo demenziale e genocidario dell’Occidente è imperdonabile. Sempre più armi ed esortazioni a combattere non solo da parte della Nato/Ue ma anche e soprattutto dalla dirigenza nazista ucraina-nemici a tutto tondo del popolo ucraino-
L’ucraina ha perso. Ma chi perde assieme al popolo ucraino. Perde l’Europa che ha massacrato un popolo europeo, parte essenziale della civiltà e della storia europea. Un suicidio morale, economico, civile. Una ferita difficile da rimarginare in pochi anni. Gli States hanno perso di carisma dinanzi alle popolazioni mondiali. Non più credibile il suo ego morale, economico e militare. Ma hanno vinto su un altro versante. Stanno perdendo poco per volta il loro “cortile di casa”-come lo aveva definito Mao-il continente latino-americano ma ne hanno acquistato un altro, l’Europa, tutta l’Europa deindustrializzata, indebitata e priva di risorse proprie, sgradita a molti Paesi che precedentemente l’avevano amica. Dipenderà, come il più miserabile dei fantocci, ancor di più dagli States che non solo offriranno a prezzi maggiorati il fracking gas ma stimoleranno l’industria europea a localizzarsi nell’America settentrionale dove potranno disporre di un’energia a prezzi calmierati, di tasse agevolate, di una classe operaia manipolabile, dati i livelli molto alti di disoccupazione e di una povertà estrema che ormai colpisce milioni di cittadini americani ridotti letteralmente alla fame.

I soldati ucraini che, sfidando le mitraglie dei propri commilitoni, si rifugiano nelle trincee russe. sono un simbolo di ciò che vado dicendo. Una diversa narrazione. Si rifugiano presso i loro fratelli perché dall’altra parte ci sono degli assassini, dei traditori, dei nazisti…

Di Antonello Boassa

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