“In primis va chiarito che non è prevista alcuna chiusura di scuola, nemmeno del più piccolo e sperduto plesso scolastico”.
Lo dice il direttore dell’ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani in merito alla soppressione di 42 autonomie scolastiche nell’Isola, attraverso la delibera della Regione che prende atto del decreto ministeriale che – precisa lo stesso Feliziani – “mantiene l’erogazione del servizio in tutte le sedi di scuola in cui è già presente e consente ad un dirigente scolastico, a parità di alunni, di lavorare su una sola scuola anziché su due, avendo a disposizione un direttore dei servizi generali e amministrativi ed un ufficio di segreteria strutturato in maniera più efficiente e con una dimensione proporzionata ai compiti da svolgere”.
“Negli ultimi anni la politica scolastica in Sardegna, anche grazie al sostanziale mantenimento degli organici del personale docente ed ATA, nonostante il calo demografico, è riuscita a salvaguardare l’erogazione del servizio scolastico in maniera capillare su tutto il territorio, contrariamente a quanto sta avvenendo relativamente ad altri servizi essenziali, in particolare quello sanitario, dove si registra un’allarmante diminuzione delle risorse di personale – spiega Feliziani – La priorità dell’Usr Sardegna, in costante raccordo con l’amministrazione regionale, è sempre stata quella di salvaguardare l’erogazione del servizio in centinaia di piccole scuole dove i numeri sono ben al di sotto dei limiti di legge”.
Il direttore scolastico rimarca che “la prevista diminuzione di 42 autonomie scolastiche in Sardegna incide sulla ‘governance’ delle istituzioni scolastiche e non comporta in nessun caso ipotesi di riduzione dei punti di erogazione del servizio.
Nessuno sta rilevando che non ci sarà nessuna riduzione di dirigenti scolastici o direttori dei servizi generali ed amministrativi nelle scuole della Sardegna rispetto alla situazione attuale”. Feliziani ricorda poi che “nell’anno scolastico in corso, ci sono più di 50 scuole affidate in reggenza. Questo significa che oltre 100 scuole, sulle attuali 270, sono attualmente dirette da un dirigente scolastico e un DSGA che devono dividersi su due diverse realtà con adempimenti amministrativi e gestionali totalmente duplicati”. Con la creazione di scuole più grandi , invece, “ognuna avrà il proprio dirigente e il proprio dirigente titolari, con una dimensione degli uffici e degli organici proporzionati allo svolgimento dei compiti di istituto”.
Sul tema interviene anche la Cisl, con il segretario regionale Davide Paderi e la segretaria regionale Scuola Maria Luisa Serra. “la proroga al 5 gennaio degli effetti dei tagli, può dare una speranza agli elementi di flessibilità e deroga che il Consiglio regionale può e deve costruire, fermo restando che è sbagliata la ratio della norma e che va superata, con una nuova programmazione di investimenti e non tagli”.
La Cisl chiede che l’anno della politica sarda inizi con un “impegno forte e concreto, per intervenire sul tema con una seduta straordinaria del Consiglio e per trovare soluzioni adeguate ai bisogni ed esigenze dei territori sardi”.