Ultima Generazione blocca il traffico in direzione aeroporto Fiumicino

Questa mattina alle 9:30 più di 10 persone aderenti alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato l’autostrada A90 in direzione Fiumicino aeroporto per chiedere al Governo di interrompere i sussidi pubblici ai combustibili fossili, a partire dal comparto aereo, e affrontare il collasso climatico. Due coppie di persone si sono legate tra loro con U lock al collo e ai piedi.

Per tutta la durata dell’azione hanno dialogato con gli automobilisti presenti, discutendo della gravità della situazione climatica corrente e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per contenerne i danni fino a quando sono intervenute le Forze dell’ordine, che hanno portato via i presenti.

Ho 23 anni, mi sento terrorizzata all’idea di scendere in autostrada e fare un blocco, interrompere la vita delle persone, provocare il loro disprezzo e il loro dispiacere. Ma sono ancora più terrorizzata all’idea di quello che ci aspetta. E quindi scendo in strada con coscienza e con fermezza, perché siamo davanti a un collasso climatico ed ecologico e nessuno ne parla. Nessuno ascolta gli scienziati e questo è drammatico. E io ho il diritto ma sento soprattutto il dovere di usare il mio corpo per chiedere allo Stato italiano di prendersi le sue responsabilità nei confronti degli accordi che ha firmato e di investire in una vera transizione ecologica i miliardi che ogni anno vengono presi dalle tasche dei cittadini e buttati nel fossile”, ha dichiarato una delle attiviste.

Delle decine di miliardi delle tasse degli italiani che lo Stato spreca ogni anno in sovvenzioni ai combustibili fossili, milioni vanno anche nel cherosene degli aerei. È assurdo il modo in cui stiamo andando al collasso per colpa dei combustibili fossili e della politica che continua a incentivarli. Stanno morendo delle persone, delle famiglie vengono distrutte dalle alluvioni, lo abbiamo visto in Emilia pochi giorni fa. Cosa facciamo, ci adeguiamo al resto del mondo, ci adeguiamo a quello che è il futuro? O continuiamo a remare indietro verso scelte che ci uccidono?”, ha aggiunto Simone.

Il governo potrebbe impedire tutto questo, basterebbe iniziare una seria discussione sulla maniera in cui impieghiamo gli oltre 40 miliardi, che ogni anno regaliamo alle imprese del fossile e ai loro manager. Quello che siamo cercando di fare è di aprire questa discussione e trovare i soldi per mettere in sicurezza il Paese”, ha spiegato Tommaso.

Secondo lo studio commissionato da Greenpeace Cee e realizzato da Ce Delft, l’Italia è il quarto Paese europeo per numero di voli di jet privati, con 55.624 voli effettuati nel 2022, in crescita del 61% rispetto al 2021. Questi voli hanno causato l’emissione di 266.100 tonnellate di CO₂, il doppio di quelle del 2021 e pari alle emissioni medie di CO₂ prodotte da più di 50.000 italiani in un anno. Nel 2022 circa un volo privato su 10 in Europa è partito dall’Italia. Mentre molte persone fanno fatica a pagare le bollette, una ristretta minoranza continua a bruciare carburante sui jet privati senza curarsi delle conseguenze.

Come se non bastasse, nel 2019 ben 2 miliardi di euro sono stati sottratti alla fiscalità pubblica per le esenzioni dalle accise per i carburanti degli aerei (35 € per ogni cittadino, anche per chi un aereo non lo prenderà mai). Nel 2020, a causa del blocco dei voli legati al Covid, la cifra è scesa a 682 milioni. Non esistono dati più aggiornati ma è facile immaginare che il livello del 2019 sia stato nuovamente raggiunto, se non addirittura superato. Il sistema aeroportuale italiano, costituito da tanti piccoli aeroporti regionali (gestiti da costose, lottizzate, e indebitate società pubbliche) finalizzati esclusivamente a voli turistici lowcost, è responsabile di un enorme consumo di suolo e di paesaggio. L’Olanda ha preso una decisione importante in questo senso e vieterà i jet privati entro il 2025. In Italia non si muove nulla.

“Le nostre società hanno preso pienamente coscienza dei drammatici effetti provocati dai cambiamenti climatici, che impongono a tutti noi un radicale ripensamento dei fondamenti dei nostri sistemi di vita, di quelli economici e produttivi”, queste le parole del Presidente Mattarella all’Università norvegese di Trondheim, qualche giorno fa.

Al contrario, in Italia, il Parlamento lascia impolverare irresponsabilmente la proposta di legge di bloccare l’uso di jet privati (presentata da Alleanza Sinistra-Verdi), mentre viene ingolfato da disegni di legge repressivi contro Ultima Generazione e gli altri movimenti per la giustizia climatica.

Noi chiediamo di interrompere l’erogazione di soldi pubblici in sussidi ambientalmente dannosi e iniqui (41,8 miliardi di euro nel 2021), e di destinarli a interventi di salvaguardia del territorio e delle comunità, sottoposte con sempre più violenza agli effetti della crisi climatica. Le nostre azioni di disobbedienza civile nonviolenta, con l’esposizione dei nostri corpi vulnerabili come il pianeta travolto dalla crisi climatica, continueranno finché la nostra richiesta non verrà accolta dal Governo.

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