Ultima Generazione Bologna, blocchi stradali e passante si fa arrestare con i manifestanti

Questa mattina un gruppo di 12 cittadine e cittadini aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, ha effettuato due blocchi stradali molto vicini: uno su Strada Statale 64 Porrettana e l’altro su Strada Statale 9 “Via Emilia”. I cittadini si sono seduti sulla carreggiata, bloccando la circolazione delle auto, hanno srotolato striscioni arancioni con la scritta FONDO RIPARAZIONE e hanno indossato un cartello con i nomi delle vittime dell’alluvione dell’Emilia.

La protesta ha avuto inizio alle 8:16 del mattino. Successivamente, a due a due, i manifestanti si sono legati con delle catene. Una corsia è stata momentaneamente liberata per far passare una vettura con le sirene accese che effettuava trasporto organi.

Alcuni automobilisti sono scesi dalle loro vetture e hanno provato a togliere di mano gli striscioni e spostare i manifestanti. Alcuni dei manifestanti hanno mostrato il foglio che portavano al collo recante l’elenco delle vittime dell’alluvione. Inoltre un giovane estraneo alla campagna di Ultima Generazione ha deciso di aggiungersi alla protesta di sua spontanea volontà.

Le forze dell’ordine sono giunte sul luogo alle 8:39 e hanno iniziato a sgomberare la carreggiata intorno alle 8:42, consentendo la normale ripresa della circolazione per le 8:51. Le forze dell’ordine, dopo aver rotto le catene con delle tenaglie, hanno infine caricato le persone, che hanno fatto resistenza passiva, sulle volanti e le hanno portate in questura per gli accertamenti necessari.

“Quando ho visto le persone sedute in strada ho pensato che mi dispiaceva che stessero lì da sole e che non ci fosse nessun altro a supportare la causa tra i passanti. L’idea è stargli vicino e fare qualcosa di concreto. Mi sono seduto senza pensarci troppo e credo di aver fatto bene: ognuno deve far sentire la propria voce. Ho avuto paura ma sto bene. Sarebbe bello se tutta questa rabbia degli automobilisti venisse indirizzata per cambiare le cose. Questa rabbia c’è in tutti noi ed è giusto che ci sia, ma viene sviata in modo scaltro”, ha dichiarato il giovane.

“Io non dovrei essere qui, e voi non dovreste portare via me ma chiedere al Governo di difendere i propri cittadini”, ha dichiarato Giordano rivolgendosi ai poliziotti.

“Stiamo vivendo un collasso climatico e sociale e il governo se ne frega di noi, di tutti noi, e nonostante sappiamo che costruire, cementificare, non porti a un miglioramento della nostra condizione, si continua a costruire. E quindi vivremo sempre di più in città sempre meno stabili, in cui ogni calamità naturale colpirà con più forza. In Emilia Romagna si continua a costruire e cementificare, nonostante si è visto cosa l’alluvione ha portato, morti, case distrutte”, ha dichiarato Ettore.

 

 

 

 

 

Exit mobile version