Mercoledì 24 maggio alle 16:00 si terrà in Vaticano la seconda udienza del processo nei confronti di Guido ed Ester, i due cittadini aderenti a Ultima Generazione che la scorsa estate si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani, e di Laura, che era di supporto per produrre documentazione video (alla quale è stato preso il cellulare, da cui sono stati cancellati tutti i video prima della restituzione).
Nella prima udienza, convocata per il 9 marzo scorso, le tre persone coinvolte hanno deciso di non presentarsi a causa dell’impossibilità di scegliere liberamente un avvocato difensore: “Gli avvocati autorizzati a difenderci nello Stato Vaticano sono troppo costosi, e non possiamo permetterceli”, hanno spiegato.
“L’allarme che abbiamo lanciato con il nostro gesto lo scorso 18 agosto è diventato drammaticamente concreto in questi giorni, di fronte alle calamità naturali che hanno investito l’Emilia Romagna e le Marche con il loro portato di acqua e morte. Non maltempo ma catastrofica conseguenza della crisi climatica, amaro assaggio di quello che ci aspetta nei prossimi anni. Dobbiamo invertire immediatamente la rotta e tagliare i sussidi pubblici ai combustibili fossili se vogliamo limitare l’escalation di eventi estremi e salvare vite innocenti. Le nostre azioni hanno questo obiettivo: tutelare la vita dei nostri concittadini e delle persone che vivono nel resto del mondo. Il nostro è un grido disperato di fronte all’inattività dei politici, che hanno la responsabilità di tutelare l’ambiente e la popolazione”, spiega Ester.
Il 24 maggio alle 15:00 si terrà un presidio di solidarietà autorizzato a largo Giovanni XXIII, in territorio italiano. Ultima Generazione invita a dimostrare il proprio sostegno le realtà ambientaliste e del mondo cattolico, nonché liberi cittadini e cittadine, associazioni, movimenti, partiti e ordini professionali consapevoli della gravità della situazione climatica, sociale e politica.
A favore di Ultima Generazione si sono schierati 100 avvocati, che hanno sottoscritto un appello contro la criminalizzazione di chi manifesta per denunciare la crisi ecoclimatica. Questo atto significativo avviene in seguito alla decisione della procura di Padova di indagare 5 persone della coalizione con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti di interruzione di pubblico servizio, di deturpamento e contro la libera circolazione stradale. Una scelta che arriva a meno di un anno dall’introduzione del reato di danneggiamento di beni culturali.
Intanto, anche il Comune di Roma si è costituito parte civile, insieme a Palazzo Madama e al ministero dei Beni Culturali, al processo per gli imbrattamenti (puliti in poche ore visto l’utilizzo di vernice idrosolubile) sulla facciata del Senato di inizio gennaio. Una tendenza repressiva che va fermata.
Erano le 10:30 del 18 agosto 2022 quando Guido ed Ester hanno incollato le proprie mani alla base della statua di Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani per lanciare l’allarme sull’emergenza climatica e sui rischi che comporta per l’umanità intera. Dopo pochi minuti dall’inizio dell’azione, l’intera sezione del museo è stata evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti è stato sequestrato il cellulare, unico strumento capace di garantire che il processo si svolga in totale sicurezza.
“Sono Guido e ho 61 anni. Ho partecipato all’iniziativa di Ultima Generazione perché da anni vedo un mondo in rovina a causa dell’insaziabile avidità umana, che vede nel mondo solo una risorsa da sfruttare senza limiti. L’economia estrattivista, in nome di una illusoria crescita infinita, sta portando al collasso ecologico e climatico. La nostra casa è in grave pericolo e il genere umano con essa. La scissione tra uomo e natura ha fatto sì che non ci siano limiti, neanche morali, allo sfruttamento, oltre che dell’uomo sull’uomo anche dell’uomo sulla natura. Se non capiamo questo possiamo credere di poter fare come nulla fosse, ed è quello che stanno facendo i governi, che attuano politiche energetiche e ambientali suicide tra le quali il sovvenzionamento dei combustibili fossili” spiega Guido, uno dei tre imputati.
I reati di cui sono accusati Ester e Guido sono il presunto danneggiamento del basamento in marmo del gruppo scultoreo – lo stesso su cui sono incollati due QR Code per le audioguide – causato dall’uso di “adesivo sintetico particolarmente tenace e corrosivo”, più noto con il nome di Superattack. A Guido e Laura viene imputata anche la mancata osservanza dell’ordine della gendarmeria di seguirli negli uffici. Rispetto alle prime ipotesi di reato la resistenza a pubblico ufficiale è stata eliminata dalle accuse in quanto del tutto inesistente e non potendosi considerare tale quella esclusivamente passiva messa in atto da Laura e Guido. Guido ed Ester rischiano la reclusione da un mese a tre anni e una multa fino a 3.099 euro per chi “distrugge, disperde, guasta o in qualsiasi modo deteriora monumenti pubblici”; mentre Guido e Laura rischiano l’arresto fino a un mese o un’ammenda tra 21 e 310 euro previsto per “chiunque trasgredisce ad un ordine legalmente dato dall’Autorità competente”.
Il clima repressivo a danno delle persone che resistono all’approccio scellerato dei governi nel fronteggiare la crisi sociale e eco-climatica in atto non sembra provenire soltanto dal Governo Meloni. L’accanimento della Città del Vaticano nei confronti degli attivisti climatici è senza dubbio una sorpresa per i cittadini e le cittadine di Ultima Generazione, che riconoscono nel ruolo di Papa Francesco, una delle voci più coraggiose e fuori dal coro per quanto riguarda la sensibilizzazione delle persone rispetto all’emergenza climatica.
Per questo gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione si rivolgono direttamente al Santo Padre, che ha sempre dato spazio con coraggio alla centralità di un cambio radicale nella coesistenza con il pianeta terra, e in una convivenza tra persone più giusta e solidale. È in nome dei valori cattolici di fratellanza, compassione e solidarietà, di cui la Chiesa si fa portatrice, che Ultima Generazione confida in una rivalutazione di giudizio in merito alle misure punitive a danno degli attivisti che compiono sacrifici per il futuro del pianeta.
“Come Laocoonte, che cercò di mettere in guardia i cittadini di Troia dall’inganno dei greci senza essere ascoltato, oggi sono scienziati, artisti, scrittori, comuni cittadini, il segretario generale dell’ONU e Voi stesso, Santo Padre, a portare il messaggio della drammatica urgenza di agire per evitare almeno i peggiori disastri di cui già ora si inizia a valutare la tragica entità. Non disponiamo di grandi mezzi, non possediamo giornali o televisioni e non abbiamo il denaro, che quei pochi che da questo collasso ricavano i loro vergognosi guadagni, impegnano per condizionare quello che si può comunicare al pubblico. Disponiamo solo dei nostri corpi, delle nostre menti, dei nostri cuori. Ed abbiamo deciso di impegnarli per cercare di forare il muro di bugie e di silenzi, la quotidiana normalità che non ha più nulla di normale, in un mondo che muore, di fronte a un’umanità prossima ad un nuovo, ancora peggiore genocidio. Siamo la lancia scagliata dal sacerdote troiano contro il ventre del cavallo di legno, e forse avrebbe dovuto averne non una sola, ma tante altre per fare risuonare il ventre cavo del cavallo, fino a che i suoi concittadini si rendessero conto dell’inganno, salvando così la loro vita e quella dei loro figli”, così Ultima Generazione in una lettera indirizzata a Papa Francesco.