Seduti tra gli alberi abbattuti dalla tempesta notturna di Milano è questa l’ultima azione dimostrativa di cittadini che aderiscono alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, che nel tardo pomeriggio di oggi si sono seduti tra gli alberi abbattuti in via Lomellina angolo Largo Porto di Classe, una strada in cui il traffico era rimasto chiuso fino a pochi istanti prima per la presenza dei detriti. Poche le auto in transito ma un automobilista ha dato un calcio a una persona che prendeva parte all’azione e ne ha aggredito un’altra, sollevandola dalle braccia e l’ha spostata dalla strada, spingendola dentro i cespugli. Altre persone hanno aggredito verbalmente i cittadini impegnati in questa azione pacifica che ha sottolineato come non sono le proteste contro il governo a rallentare il traffico ma è l’inazione nei confronti della crisi climatica a uccidere le persone e creare danni incalcolabili all’economia.
L’azione dimostrativa ha messo in evidenza i sintomi della crisi climatica in corso, con l’Italia divisa tra temporali violentissimi e incendi incontrollati: due facce della stessa medaglia. I video mostrano anche una forte polarizzazione tra i passanti, alcuni molto solidali con chi era seduto per terra e altri fortemente aggressivi. Dopo pochi minuti è intervenuta la Polizia Locale che ha spostato le persone che hanno partecipato all’azione e le ha identificate.
Anche questa mattina alle 8:50 otto persone aderenti alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato il traffico sull’A1, da Firenze verso Roma all’altezza di Fiano Romano, km 528+600. I cittadini della campagna di disobbedienza civile per tutta la durata dell’azione hanno dialogato con gli automobilisti presenti, discutendo della gravità della situazione climatica, economica e sociale corrente, e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per contenerne e prevenirne i danni. Dopo circa 20 minuti di blocco sono arrivate sul posto le forze dell’ordine, che hanno portato via i presenti, trascinandone alcuni sull’asfalto, e li hanno ammanettati a bordo strada e trattenuti in caserma fino a tarda sera.
A pochi giorni dal videocomizio del 13 luglio scorso, in occasione della campagna elettorale del partito spagnolo Vox (rivelatosi meno popolare dopo i risultati delle elezioni di domenica 23 luglio), in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha esortato le forze politiche nazionaliste europee sulla “necesidad de contrarrestar este fanatismo ultraecologista“, nel nostro Paese, si stanno susseguendo le temperature più alte mai registrate (con conseguente black-out per scioglimento dei cavi elettrici a Catania e Roma). E mentre il Governo e le opposizioni polemizzano sul salario minimo, in Italia i lavoratori muoiono durante l’orario di servizio a causa delle ondate di calore nelle Marche, nel Bresciano, a Lodi, a Firenze.
Assistiamo inoltre a fenomeni estremi senza precedenti. Grandinate con chicchi come palle da tennis si sono abbattute su Veneto, Lombardia, Romagna e Marche, trombe d’aria su Milano e sul Ravennate; violente mareggiate sabato 23 luglio hanno investito il litorale delle Marche, dove onde anomale hanno travolto via diverse file di ombrelloni sulla spiaggia. In diverse città i cavi elettrici si sono sciolti sotto l’asfalto, provocando blackout a catena, e a Catania anche l’interruzione del servizio idrico.
Solo negli ultimi giorni, le temperature eccessive hanno impedito l’atterraggio all’aeroporto di Olbia, mentre gli aeroporti di Catania e Palermo sono stati chiusi a causa di un incendio. In Piemonte la grandine ha bucato il muso di un aereo diretto a New York.
Ieri a Roma una donna è morta schiacciata sotto il peso di un albero caduto per il forte vento e questa notte sono morte tre persone in Lombardia. Quattro le persone morte in Calabria e Sicilia a causa degli incendi.
Tutte le persone che aderiscono a Ultima Generazione sono solidali con chi ha perso un amico, un parente, un vicino di casa e con chi ha subito danni a causa di queste situazioni oramai non più straordinarie, ma ricorrenti e quotidiane. Fenomeni estremi che feriscono persone e portano lutti, provocano danni alle abitazioni e al tessuto economico e produttivo.
Per questo siamo in strada con i nostri corpi, a fare disobbedienza civile nonviolenta, solidali con i nostri concittadini, costretti ad arrangiarsi. Lo facciamo incoraggiati, ancora una volta, dalle parole di Papa Francesco, pronunciate nell’Angelus di domenica 23 luglio: “Si stanno sperimentando, qui e in molti Paesi, eventi climatici estremi: da una parte varie regioni sono interessate da ondate anomale di caldo e colpite da devastanti incendi; dall’altra, in non pochi luoghi vi sono nubifragi e inondazioni, come quelle che hanno flagellato nei giorni scorsi la Corea del Sud: sono vicino a quanti soffrono e a coloro che stanno assistendo le vittime e gli sfollati. E, per favore, rinnovo il mio appello ai responsabili delle Nazioni, perché si faccia qualcosa di più concreto per limitare le emissioni inquinanti: è una sfida urgente e non si può rimandare, riguarda tutti. Proteggiamo la nostra casa comune!”.