Ultima Generazione Roma, sdraiati in terra in via Conciliazione in sostegno ad attivisti sotto processo

Stamattina alle ore 11:30, alla fine della Messa per i SS. Pietro e Paolo si è tenuto in via della Conciliazione un die-in di solidarietà a Ester e Guido,  i due cittadini aderenti a Ultima Generazione che la scorsa estate si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani e il 12 giugno scorso sono stati condannati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro ciascuno (con sospensione di entrambe le sanzioni), cui si aggiunge il risarcimento di 28.000 € di danni.

23 cittadine e cittadini di Ultima Generazione si sono sdraiati a terra, come prevede la forma di protesta del die-in, un atto solenne che simboleggia il futuro di morte che ci attende a causa della crisi climatica, sostenuta dai Governi. I partecipanti hanno esposto uno striscione con la scritta “Vi auguro di fare chiasso: fatevi sentire”, citazione di Papa Francesco, mentre altri hanno letto brani dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato Si’”, con riferimenti alla crisi climatica e all’urgenza di agire. All’iniziativa hanno partecipato anche esponenti di Extinction Rebellion Roma.

Obiettivo dell’iniziativa: portare all’attenzione di Papa Francesco la condanna ingiusta e sproporzionata verso Ester e Guido, che con il proprio corpo sono stati strumento ed eco del grido del Pontefice della Laudato Si’.

La Polizia ha impedito l’accesso in piazza San Pietro, identificando le prime persone che erano arrivate sul posto a metà mattina. Il die-in si è svolto in via della Conciliazione.

“Il patrimonio artistico italiano è in pericolo. Ma non per colpa degli attivisti che usano colla, vernice e zuppe per farsi ascoltare. La colpa è della crisi climatica. Secondo l’Ispra più del 23% dei beni culturali registrati in Italia è esposto al rischio idraulico dovuto alle alluvioni: un fenomeno strettamente legato al mutamento del clima. Senza contare tutti gli altri siti di valore storico e artistico esposti a piogge acide, siccità, innalzamento dei mari, frane e smottamenti. Da Roma a Venezia, nessuna città è pronta per le condizioni che ci aspettano. Palazzi, statue e quadri hanno certamente un grande valore e sono decisamente in pericolo, ma mai quanto le vite umane, da tutelare in primo luogo”, ha dichiarato Ester, 27 anni, laureatasi la scorsa estate in storia delle arti e conservazione dei beni artistici a Venezia.

“Mentre il Vaticano portava a processo me e Guido per i fatti dello scorso agosto, in Emilia Romagna si faceva la conta dei danni post alluvione. Oltre quaranta situazioni critiche rilevate, tra biblioteche,  musei, ville d’artista, archivi e abbazie. Siamo un Paese che si vanta delle sue bellezze artistiche e che vi basa interi settori economici, ma che non sa tutelarle. Abbiamo visto rabbia e indignazione pubblica per alcune gocce di Attack o delle secchiate di vernice lavabile, peraltro su opere ancora integre e visibili al pubblico, ma si è parlato ben poco di tutta l’arte che abbiamo perso per sempre e che perderemo a causa del collasso climatico. Noi vogliamo vivere in un presente e in un futuro in cui non vadano perse né l’arte, né gli ecosistemi. È davvero chiedere troppo?”, ha aggiunto.

Exit mobile version