Gli artisti contemporanei raramente pensano, di realmente pensanti ne avrò conosciuto non più di cinque in una vita. La stragrande maggioranza è superficiale e calcolatrice, la loro arte è mestiere, certo terminano l’Accademia, talvolta con la lode, ma restano superficiali.
Molti sono astratti (lo sono stato per lunghissimo tempo), leggono il sistema e fanno ragionamenti come: in paese sono tutti rasati dallo stesso barbiere, ma chi rasa allora il barbiere? Rari sono gli artisti intuitivi e contemplativi, quelli che praticano e eseguono il pensiero, quello a cui necessita tendere, anche per pochi istanti. Questo mi porta a scrivere, che non si diventa artisti per merito, stronzate di chi riduce l’istruzione a merito, si diventa ciò per cui si è destinati, se sei Mozart o Van Gogh, come può negarlo chi ti guarda? Per questo ritengo che, la stragrande quantità degli artisti viventi, non sia intelligente: non è intelligente astrarre o calcolare interessi, senza intuizione l’artista vale un’intelligenza artificiale, risponde come un’enciclopedia, un Recalcati o Galimberti del pensiero, questo sono artisti come Banksy.
Jorit è una deprimente intelligenza artificiale, che vale un computer, il linguaggio dell’arte non ha nulla a che vedere con il consenso dal basso, è pensiero intuitivo, punto di vista e prospettiva sul mondo, identità localizzata unica. L’artista macchina intelligente o intelligenza artificiale, non ha mai un particolare punto di vista, sarà sempre incapace di guardare il luogo da dove l’artista guarda se stesso con coscienza. L’artista crea nell’incoscienza, gli si presenta dinanzi determinando un quadro e un sistema di riferimento di cui non sa nulla, è individualità che a se stessa si riconnette, è uomo antico che passa davanti alle cose, guarda e imprime le immagini, lavorando in stadi intermedi tra veglia e sogno, in questo territorio si confronta con Lucifero e Arimane.
Un artista che si confronta con Lucifero e Arimane nell’area di Cagliari città metropolitana è Franco Nonnis, l’ho incontrato proprio stamane per caso, mentre andavo a fare il mio ultimo biglietto per Napoli, stavolta di solo andata, alla Grimaldi, che è proprio di fianco al Comune, stava andando a visionare la sede di Castello per valutarne l’idoneità come possibile spazio d’Alta Formazione Artistica a Cagliari (sede distaccata da Sassari, che s’auspica attiva per il 2024-25), e che tra l’altro in questo periodo espone a Napoli da Visconti e Morra in piazza dei Martiri, tra il meglio della Storia del mercato dell’arte contemporanea presente, a Cagliari nessuno lo sa, mi sa che mi toccherà informarvi tutti da Napoli sul reale stato, fuori dall’isola, dell’arte Cagliaritana.
Detto ciò, Franco Nonnis, ha anche incarico istituzionale presso il Comune di Cagliari, per seguire la questione Alta Formazione Artistica a Cagliari, e lo si voglia o no, quello che sta facendo, è d’enorme portata storica, per la formazione artistica dell’isola verso l’altrove.
Di Mimmo Di Caterino