Coinvolto un lavoratore nel Centro Ricerche alle porte della Capitale. Accertamenti in corso da parte dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare che si impegna ad “accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia”. Sogin replica: “Non vi è stato alcun incidente nucleare”.
Allerta nel Centro Ricerche di Casaccia, alle porte di Roma, per il sospetto caso di contaminazione da plutonio di un lavoratore. Immediato l’intervento nell’impianto da parte dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin) che ha reso noto che sta “seguendo con la massima attenzione il caso di contaminazione registratosi presso l’impianto Plutonio del centro di Casaccia” che ha coinvolto un “lavoratore in servizio”. La sospetta contaminazione è stata rilevata qualche giorno fa in un impianto di ricerca dismesso del centro Enea di Casaccia. L’impianto dismesso è gestito dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari.
“Nell’immediatezza della contaminazione” l’Isin, come riferito in una nota, “ha effettuato una prima ispezione nell’impianto e ha raccolto a verbale le dichiarazioni dei responsabili sulla dinamica di quanto accaduto”. Intanto l’Ispettorato ha anche iniziato a seguire l’evolversi della vicenda che, come sottolineato, “sembra al momento non prefigurare conseguenze severe”. L’Isin ha comunque già fatto sapere di aver programmato una seconda ispezione dell’impianto che verrà effettuata nei prossimi giorni. “Resta, naturalmente, l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale – prosegue l’Isin – che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell’Isin è anche accertare, ove vi fossero state, falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità”.