Di Paolo Arigotti
Sabato 13 maggio, presso il Caesar Hotel di Cagliari, è stato organizzato un incontro dal titolo “Vaccini Covid #Effetti Avversi, organizzato dall’associazione “IS Pipius No Si Tocant” e moderato da Salvatore Boi, con la partecipazione della giornalista Angela Camuso, del medico pediatra Luigi Satta, del biologo farmacologo Roberto Diana, dell’avvocato Antonio Verdone e della psicologa Gabriella Gatto.
L’incontro ha visto una significativa partecipazione, a riprova dell’interesse per un tema del quale il cosiddetto mainstream sembra oramai essersi quasi del tutto dimenticato, soppiantato dalla guerra in Ucraina o dal cosiddetto green.
Non vogliamo entrare nel merito dei contenuti, rinviando agli interventi dei singoli relatori, reperibili tramite i video dell’incontro, durato circa tre ore.
Ci limiteremo a svolgere qualche riflessione, la prima delle quali dedicata all’impatto mediatico delle questioni in esame. Sappiamo che, per nostra sfortuna, non siamo un popolo – parliamo in generale – che serba a lungo la memoria dei fatti, specialmente quando non ci toccano in prima persona e/o non formano oggetto del martellamento mediatico: eppure sono passati solo tre anni dall’incessante campagna informativa, dapprima incentrata sul virus e poi sui famosi prodotti farmaceutici.
Ma per chi volesse, meglio tardi che mai, ci vengono in soccorso i due libri di Angela Camuso “La vita che ci state rubando” e “Ma io stanotte non dormo”, editi da Castelvecchi, che tracciano un vero e proprio diario storico, ampiamente documentato e con un ricco patrimonio di dati e informazioni, di fatti che oggi ci appaiono molto, forse troppo lontani.
Altrettanto significativi e ricchi di spunti interessanti le analisi dei dottori Satta e Diana, che hanno investito profili medici e scientifici, che, secondo le impressioni di chi scrive, molte delle famose “virostar” hanno trascurato.
Non meno importati gli aspetti psicologici e legali affidati rispettivamente alla dottoressa Gatto e all’avvocato Verdone, a cominciare dal richiamo a un altro volume del quale vi consigliamo vivamente la lettura: La psicologia della folle di Gustave Le Bon (Ibex edizioni).
In conclusione, vorremmo proporre una riflessione, con l’intento di incentivare la circolarità di certi fatti:
È sicuramente positiva la partecipazione e l’interesse per questi eventi, ma ancor di più lo sarebbe la diffusione tra coloro che ancora oggi sembrano ignorare molti fatti, sia perché semplicemente si ha il desiderio di gettarsi alle spalle un periodo che nessuna persona sana di mente potrebbe rimpiangere, sia perché in tal modo si potrebbe dare il classico colpo di spugna a una serie di circostanze che sarebbe doveroso chiarire.
Del resto, come ricordava Primo Levi “Chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverlo”.