“Ho presentato, in questi giorni, tre interpellanze indirizzate al Presidente della Regione Sardegna e all’Assessore alla Sanità, Carlo Doria. Le interpellanze mirano a sollevare l’attenzione sulla situazione delle persone con disabilità in Sardegna e a porre fine a una lacuna normativa che sta da troppo tempo ostacolando il progresso e il benessere di questa comunità”.
“Il primo problema è la mancanza di una legge organica per la disabilità in Sardegna, che disciplini la programmazione delle risorse e dei fondi necessari per realizzare progetti che promuovano la vita autonoma delle persone con disabilità. Questo vuoto normativo ha creato una situazione in cui le necessità delle persone con disabilità non sono pienamente soddisfatte”. Evidenzia in una nota Carla Cuccu, consigliera regionale segretaria della Commissione Sanità.
In particolare, è fondamentale istituire il fascicolo personale predisposto dalle Unità di valutazione territoriali (UVt) per seguire e monitorare i progetti e gli interventi, così come previsto dalla legge nazionale n. 162/98. Inoltre l’applicazione dell’articolo 14 della Legge nazionale n. 328 del 2000 garantirebbe alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, eliminando o riducendo le condizioni di disabilità, di bisogno e disagio individuale e familiare.
“Ho altresì sollevato il problema relativo alla mancata attuazione della legge regionale n. 7 del 30 maggio 2008, che prevede l’istituzione della Consulta regionale della disabilità e l’organizzazione di una Conferenza triennale regionale per elaborare e aggiornare la programmazione degli interventi e delle prestazioni a favore dei cittadini disabili.
L’attuazione di questa legge rappresenterebbe un passo fondamentale per valorizzare ed ottimizzare le risorse provenienti dai diversi piani regionali, migliorando così il livello delle prestazioni erogate sul territorio”.
“Infine, ho depositato un’interpellanza relativa all’istituzione del Garante dei Disabili in Sardegna. Questo organismo riveste un ruolo cruciale nell’assicurare l’accesso equo ai servizi, nell’eliminazione delle barriere architettoniche e nella promozione di iniziative che favoriscano l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità”.
“L’obiettivo è creare una società più inclusiva e giusta, garantendo a tutte le persone con disabilità l’accesso a servizi di qualità e le stesse opportunità degli altri cittadini. Cercherò di portare avanti questa battaglia lavorando in sinergia con le associazioni che credono in una società inclusiva e idonea alla vita per le persone con disabilità. Mi immagino un futuro dove la Sardegna sia più inclusiva e solidale, dove le esigenze e i diritti delle persone con disabilità sono al centro dell’agenda politica regionale”.