Unico coro sindacati, ‘La Portovesme deve restare in marcia’

E’ un coro unanime quello dei sindacati che si sono ritrovati davanti ai cancelli della Portovesme srl che il lunedì prima di Natale ha fermato in anticipo la linea di produzione dello zinco che sarebbe dovuto essere interrotta il 31 dicembre.

“Ora è tutto fermo ma speriamo di poter modificare la situazione, anche perché gli accordi presi in sede ministeriale con la Glencore non erano sicuramente quelli della fermata alla vigilia di Natale – tuona la segretaria nazionale della Uiltec Daniela Piras – Noi abbiamo accolto in maniera positiva la scelta del ministro di voler stare al fianco dei lavoratori in questa giornata, anche perché riteniamo che l’unica scelta possibile sia quella del riavvio degli impianti.

Noi ci aspettiamo che, visto che ci sono degli altri soggetti interessati alla produzione del piombo e dello zinco, che questa multinazionale si assuma le responsabilità e faccia il proprio dovere nei confronti di questo territorio e che quindi favorisca il passaggio verso un nuovo soggetto che ha intenzione di dare continuità produttiva” Per Piras “lo strumento del Golden Power è già stato messo in atto in altre realtà produttive del nostro Paese.

Piombo e zinco rientrano tra le materie critiche definite dalla Commissione europea e questo di Portovesme è l’unico impianto che in Italia produce piombo e zinco che soddisfa il fabbisogno nazionale per una percentuale irrisoria che si aggira attorno al 20%”.

“C’è preoccupazione per la fermata degli impianti e l’arrivo a Portovesme del ministro Urso con la ministra Calderone, la presidente Todde e i vari assessori della Regione rappresentano un momento importante ma che vogliamo sia chiaro, non deve essere solo una passerella. Noi ci aspettiamo delle risposte, degli atti concreti perché qua le produzioni si sono fermate e sappiamo che ogni giorno di fermata in più potrebbe rendere irreversibile questa attività”, ha spiegato Matteo Rocassalve della Rsu.

Per Pierluigi Leda, segretario generale di Cisl Sardegna, “questo territorio è stato falcidiato negli anni da una mancanza di politica industriale. Occorre che la politica insista con questa azienda e insista per un nuovo investimento perché queste famiglie ne hanno necessità. Le condizioni ci sono, in Sardegna sono previsti importanti investimenti, noi speriamo che parta il tema dell’Einstein Telescope e in questa prospettiva l’investimento sul piombo e sullo zinco diventa assolutamente strategico”.

Exit mobile version