Università di San Marino, oltre 140 progetti per i territori

Sono stati oltre 140 i progetti curati negli ultimi tre anni dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino nella cornice della ‘Terza Missione’, ossia le attività sviluppate al di fuori dei confini strettamente accademici per diffondere conoscenze, servizi e non solo nel territorio del Titano e del circondario.

I dettagli sono stati riassunti nell’ultimo incontro del Patto Territoriale, assemblea convocata dall’Ateneo in cui sono sono stati citati diversi progetti che, spiegano dallo stessa università sanmarinese, hanno riguardato, tra gli altri, “le Biennali d’Arte e Architettura di Venezia, nonché un’iniziativa sviluppata insieme al marchio automobilistico Ferrari e le riqualificazioni del parco di Domagnano e del campo Bruno Reffi, oltre a concorsi, seminari, lezioni, mostre e corsi ai quali si aggiungono ricerche sulla diagnosi precoce dell’Alzheimer, sulle donne straniere a San Marino, sugli insegnanti di sostegno, l’introduzione del plurilinguismo nelle scuole”.

Nel corso dell’assise la direttrice generale dell’Università di San Marino, Laura Gobbi, ha prospettato per l’Ateneo una crescita agevolata dall’ingresso nello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore sottolineando che, “a tale proposito costruiremo un apposito ufficio interno che si occuperà di progettazione europea per avere la possibilità di intercettare i bandi per la ricerca ed entrare in iniziative sostenute da appositi fondi. Nei prossimi anni – ha argomentato – vogliamo crescere e per farlo abbiamo bisogno del sostegno del territorio. La ricerca diventa sempre più cruciale, per mantenere i livelli di qualità che abbiamo raggiunto. Ma servono fondi importanti”.

Di particolare rilievo, ancora, le parole del Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Teodoro Lonfernini che, intervenendo all’incontro, ha descritto l’Università di San Marino come un “elemento integrante per la crescita del Paese, fucina in grado di produrre il capitale umano necessario affinché si continui su un percorso positivo. Se l’Ateneo riuscirà a essere trascinatore di quest’ambizione – ha concluso – ne sarò lieto perché significherà che avremo compiuto un lavoro essenziale e utile al servizio della comunità”.

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