Oltre 70 allievi tra i penitenziari di Alghero, Tempio Pausania, Sassari e Nuoro, con un coinvolgimento del 6% della popolazione carceraria – il triplo della media nazionale – con punte di eccellenza a Tempio, dove tocca il 17%, e Alghero, dove si attesta al 10%.
Sono i numeri del Polo universitario penitenziario dell’Università di Sassari, che oggi ha celebrato il decennale della sua costituzione con un incontro nell’aula magna dell’ateneo.
Negli ultimi cinque anni la popolazione studentesca si è attestata oltre le 60 unità, 20 i laureati.
I corsi di laurea più frequentati sono quelli di Agraria, Storia, Scienze dell’uomo e della formazione, Scienze umanistiche e sociali, Giurisprudenza e Scienze economiche e aziendali, ma aumenta la richiesta per i corsi di Architettura, design e urbanistica.
Oggi c’è stata anche la firma del terzo protocollo d’intesa, valido per il triennio 2024/27, tra Università di Sassari, Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria, Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna, Centro giustizia minorile di Cagliari e, per la prima volta, Ersu di Sassari.
Le novità sono l’adesione dell’Ersu, che finora ha sempre fornito sostegno finanziario per l’acquisto dei libri di testo e l’avviamento di un laboratorio teatrale, e la creazione di una carta per l’erogazione dei servizi bibliotecari e informatici e la regolamentazione dei tirocini curricolari in contesto penitenziario e di comunità.
“L’auspicio dell’Università e dei partner è che il ruolo e l’impatto sociale del Pup sia riconosciuto anche dalle amministrazioni locali, regionali e nazionali, per garantire l’adeguata dotazione di risorse che l’attività richiede”, commenta il rettore Gavino Mariotti.
Per il delegato rettorale per il Polo universitario penitenziario, Emmanuele Farris, “ormai il Pup è un’infrastruttura radicata nelle realtà locali dove lavora, offrendo servizi diversificati e di qualità”.