La sottosegretaria di Stato Usa per gli Affari politici, Victoria Nuland, intende dimettersi nelle prossime settimane. Lo ha annunciato il segretario di Stato Antony Blinken in un comunicato diffuso oggi, 5 marzo, dal dipartimento di Stato. Nel documento si legge che al sottosegretario di Stato John Bass è stato chiesto di ricoprire temporaneamente l’incarico di Nuland in attesa della nomina di un successore. Secondo Blinken, negli scorsi tre anni Nuland ha “fatto proprio l’impegno del presidente (Joe) Biden perché la diplomazia tornasse al centro della politica estera e perché la leadership globale degli Stati Uniti venisse rivitalizzata in un momento cruciale per la nostra nazione e per il mondo”. Nel comunicato, il segretario di Stato ha ricordato anche i precedenti ruoli di Nuland “sotto sei presidenti e dieci segretari di Stato”, a partire dal consolato di Canton, in Cina, fino ai vertici del dipartimento.
“Queste esperienze hanno armato ‘Toria’ di una conoscenza enciclopedica di tante questioni e di tante regioni, e di una capacità impareggiabile di utilizzare tutti gli strumenti della diplomazia statunitense per portare avanti i nostri interessi e valori”, ha sottolineato Blinken. “Quello che ha reso ‘Toria’ davvero eccezionale – ha aggiunto il segretario – è la fiera passione per ciò in cui crede di più: la libertà, la democrazia, i diritti umani, la capacità degli Stati Uniti di ispirare e promuovere questi valori nel mondo. Questi sono i principi che animavano ‘Toria’ quando ci siamo incontrati per la prima volta, oltre 30 anni fa. Sono gli stessi principi che ha portato nel suo lavoro da sottosegretaria e da vicesegretaria di Stato ad interim, ruolo che ha ricoperto per sette mesi”.
Attuale numero tre della diplomazia statunitense, dopo lo stesso Blinken e Kurt Campbell (esperto di Cina, passato dal Consiglio per la sicurezza nazionale al dipartimento di Stato solo lo scorso 14 febbraio in sostituzione di Wendy Sherman), Nuland è considerata tra gli esponenti più oltranzisti dell’ala anti-russa dell’amministrazione Biden, ed è stata spesso in passato oggetto di attacchi e critiche per il proprio impegno a favore dell’Ucraina. Classe 1961, aveva servito all’ambasciata Usa a Mosca negli anni Novanta (era in Russia all’epoca del tentato colpo di Stato contro l’allora presidente Boris Eltsin) e, dopo un periodo da rappresentante presso la Nato, aveva ricoperto l’incarico di assistente segretaria di Stato per l’Europa durante l’amministrazione del presidente Barack Obama, ma aveva deciso di dimettersi dopo l’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, nel 2016. Nuland è tornata quindi al dipartimento di Stato nel 2021, con l’insediamento alla presidenza di Joe Biden. Nelle scorsa settimane era stata tra i candidati alla successione di Sherman come vicesegretaria di Stato, ruolo che aveva ricoperto solo ad interim fino alla nomina di Kurt Campbell.