“All’Italia la guida della spedizione militare europea in Mar Rosso, ufficialmente per tutelare le navi italiane che attraversano lo Stretto, più concretamente per partecipare al conflitto dalla parte di Israele. I ministri Tajani e Crosetto fanno a gara per intestarsi la gestione dell’operazione militare, il cui comando operativo è stato affidato ad un ammiraglio della Marina militare italiana”, scrive in una nota l’Unione Sindacale di Base.
“Le dichiarazioni di un leader degli Houthi, il movimento yemenita che sta sostenendo la resistenza palestinese e che sta attaccando le navi associate ad Israele e che si dirigono verso porti di proprietà degli israeliani, ci fanno capire che siamo ufficialmente in guerra. Mohamed Ali al-Houthi ha dichiarato (su la Repubblica del 2 febbraio 24) che se l’Italia dovesse decidere di partecipare attivamente al conflitto, unendosi all’aggressione contro lo Yemen, sarebbe considerata un bersaglio della loro azione”…”La decisione del governo Meloni è grave e ci trascina sempre più dentro un conflitto che tende ad allargarsi e i cui esiti sono sempre più imprevedibili. Invece di esercitare il massimo della pressione diplomatica per arrivare nel più breve tempo possibile ad un cessate il fuoco in Palestina, invece di lavorare sul piano diplomatico per ricercare una soluzione alla crisi Ucraina, il governo Meloni soffia sul fuoco. Torna a votare l’invio di risorse economiche all’esercito ucraino, mostra piena solidarietà al governo di Netanyahu, responsabile di una orribile mattanza a Gaza e che sarà processato dalla comunità internazionale con l’accusa di genocidio, ed ora si imbarca in una nuova avventura militare, entrando direttamente in guerra”, prosegue la nota dell’Organizzazione sindacale.
“Tenere il nostro paese fuori dal conflitto e battersi per una soluzione di pace sono le uniche strade sensate per non lasciarsi trascinare dentro il vortice di un conflitto sempre più globale. Anche per questo saremo in piazza a Milano sabato 24 febbraio a fianco della Palestina e perché l’Italia sia fuori da tutte le guerre”, conclude la nota dell’Unione Sindacale di Base