Fondazione Mont’e Prama, Gal Sinis e imprese del territorio fanno rete per ampliare l’offerta del Sinis e abbinare archeologia e turismo esperienziale.
Un progetto pilota darà vita a pacchetti turistici che consentano non solo di ammirare i resti degli antichi popoli che hanno abitato l’Isola ma immergersi nelle realtà produttive del territorio e conoscere i prodotti.
L’iniziativa della Fondazione guidata da Anthony Muroni è stata presentata oggi alla stampa nel Museo Marongiu di Cabras. Per ora sono una decina le aziende coinvolte.
“Nel 2023 – ha ricordato Muroni – uno dei nostri Giganti è stato ospitato al Met di New York, a margine abbiamo fatto alcune iniziative proprio con le imprese locali per promuovere il territorio negli Usa. Una scommessa che interpreta ciò che il nostro Statuto ci chiede di fare: promuovere il Sinis e contribuire alla sua crescita economica e sociale oltre, ovviamente, alla tutela e valorizzazione dei siti”.
Nell’ambito dell’enogastronomia e dell’agroalimentare tra le tante idee dei nuovi pacchetti turistici spiccano la raccolta delle olive, le visite in cantina, la partecipazione attiva alla vendemmia, il racconto delle numerose produzioni tipiche da parte dei protagonisti. “La ricchezza dei prodotti del Sinis – ha chiarito Muroni – consente di garantire un’offerta che va ben oltre l’alta stagione: grano, bottarga, vino, erbe officinali, olio, riso, solo per citarne alcune. Fondazione e imprese lavoreranno insieme per studiare quali attività potranno essere visitate e quali esperienze potranno essere fatte dai visitatori”.
A breve il nuovo sodalizio metterà a punto i dettagli delle offerte, con l’obiettivo di avere i primi gruppi di turisti già nella tarda primavera. “Il progetto – ha spiegato il presidente della Fondazione – segue le linee dettate dalla strategia regionale sul turismo esperienziale, ma si colloca anche nell’ambito della costituenda Dmo ad opera del Gal del Sinis col quale abbiamo lavorato molto bene già a diverse iniziative”.