Una scritta fatta con la vernice spray su una delle vetrate curve e su una parte di una parete esterna è apparsa nei giorni scorsi sulla “Cupola”, la villa opera dell’architetto Dante Bini, costruita nel primi anni Settanta per il regista Michelangelo Antonioni a Costa Paradiso, località balneare in territorio comunale di Trinità d’Agultu e Vignola.
La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Sassari e Nuoro è stata informata di questo episodio di vandalismo, lesivo del patrimonio architettonico moderno, dai componenti del festival Abitare la Vacanza, ma dai suoi attuali proprietari, una famiglia originaria di Napoli, non è stata ancora formalmente sporta alcuna denuncia.
“Lo stato di avanzato degrado in cui versa l’opera unica, risultato di una congiuntura irripetibile tra la sensibilità artistica di Antonioni e l’innovativa ricerca architettonica di Dante Bini in un luogo eccezionale, mette in evidenza come non siano state attuate le misure necessarie alla tutela dell’immobile che è un bene di straordinaria importanza proprio per le caratteristiche tecnico-costruttive, costituendo un unicum nel panorama dell’architettura del Novecento”, si legge in una nota diffusa da Abitare la Vacanza.
Dal 2015 la Cupola, come è comunemente conosciuta la villa, è stata sottoposta alla Dichiarazione di interesse culturale.
Lo stesso interesse che trapela dall’amministrazione comunale di Trinità d’Agultu, la quale sarebbe intenzionata all’acquisizione della struttura per sistemarla e riaprirla al pubblico.