Vannacci lancia il movimento politico: Salvini fischiato per le sue posizioni fino israele

Il mondo al contrario, ispirato a Roberto Vannacci e al suo libro bestseller, si fa movimento politico.

Ma non sarà un partito e non rappresenterà un’Opa sulla Lega di Matteo Salvini. Lo ha chiarito lo stesso Vannacci, ex generale ed europarlamentare eletto da indipendente con il Carroccio, tenendo a battesimo la nuova ‘creatura politica’ a Marina di Grosseto, in un sala di hotel gremita e addobbata con bandiere italiane.

Sul palco, oltre a Vannacci sono intervenuti anche (in videocollegamento) il leader del Carroccio Matteo Salvini, il segretario di Indipendenza Gianni Alemanno, Francesco Toscano di Democrazia sovrana popolare, oltre a generali, ambasciatori, vertici del neo movimento politico, e anche un discendente di Giuseppe Garibaldi e chi, fieramente, si è definito “fascista” acclamato dal pubblico.

“Uno tsunami”, lo ha definito Vannacci, per un appuntamento che “segna il passaggio da movimento culturale a politico, perché passa dal seguire uno scrittore al seguire un politico. Vogliamo radunare tutti coloro che si riconoscono nel Mondo al contrario e nelle idee in esso contenute – ha detto l’ex generale -. Non è un partito, state tranquilli. Chi dice che faccio un partito per fare un’Opa sulla Lega dice delle balle. Non è così” e “io non faccio parte del Movimento”.

“Tra me e Salvini non ci sono problemi di competizione, siamo in sincronia senza bisogno di discuterne prima”, ha chiarito e “io sono un valore aggiunto per la Lega”. “Sono orgoglioso e felice di aver incontrato Vannacci con cui faremo un lunghissimo tratto di strada insieme – ha detto Salvini -. Il mondo al contrario lo raddrizzeremo insieme, uniti non ci fermerà nessuno”.

Per Vannacci “c’è una grande parte della società che segue con interesse questo movimento e segna un momento particolare della nostra vista sociale e politica – ha aggiunto -. I prossimi passi sono quelli di espandersi il più possibile, radunando quelli che inizialmente non si approcciavano”. Alla base del movimento, presieduto da Fabio Filomeni, tenente colonnello e fedelissimo di Vannacci che dal palco ha definito il suo leader un “vecchio camerata”, un manifesto di 8 punti: spazia dalla patria, all’identità, alla difesa dei confini. Proprio Filomeni ha spiegato che “nel 1970 Prezzolini scrisse un libro che divenne il manifesto dei conservatori. Oggi c’è un altro manifesto, quello dei sovranisti e nazionalisti”.

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