Nel giro di 48 ore, ha superato le 20mila firme la petizione lanciata dalla giornalista sarda Federica Ginesu su Change.org per salvare dalla vendita la casa a San Tommaso di Fermo di Joyce Lussu, “partigiana, medaglia d’argento al valor militare, scrittrice, attivista antifascista, storica, giornalista, traduttrice, poetessa, compagna dello statista Emilio Lussu, una donna che ha attraversato fronti e frontiere, così poliedrica che è impossibile trovare un’univoca definizione che racchiuda cosa e chi sia stata”, recita il testo.
Lo rende noto Change.org.
“Joyce Salvadori Lussu – ricorda la promotrice della petizione – è storia d’Italia e del mondo, con il suo impegno inarrestabile lungo un’intera esistenza ha reclamato per sé e per tutte le altre donne il diritto di agire e far sentire la propria voce.
Un libro, La Sibilla, di Silvia Ballestra, semifinalista al Premio Strega e finalista al Premio Campiello, e un docufilm pluripremiato ‘La mia casa e i miei coinquilini’ di Marcella Piccinini, la raccontano. Oltre a questi lavori e ad altri contributi, ci sono i libri scritti da Joyce Lussu, potentissimi in grado di illuminare il nostro presente. Alcuni di recente sono stati ripubblicati, a simboleggiare quanto sia importante l’eredità di questa irriducibile donna”.
L’appello, rivolto ai ministri della Cultura e dell’Istruzione e del Merito nonché alla regione Marche e al comune di Fermo, chiede di conservare “un’abitazione che preserva e soprattutto racconta l’essenza di Joyce Lussu con gli arredi originali, gli oggetti, lo studio, la biblioteca; è un bene immateriale dal valore inestimabile”, si legge nel testo della petizione.
I firmatari chiedono che “venga tutelata e resa fruibile al pubblico come casa museo e non solo, come luogo sempre vivo di elaborazione culturale”. “Salviamo la casa di una delle donne che ha lottato per tutte le donne, perché avessero dei reali diritti; salviamo la casa di una donna che si è sempre mossa per la pace; salviamo la casa di una donna che, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha lottato per la libertà dell’Italia rischiando la sua vita”, conclude l’autrice della petizione.