Il gattaro Andrea Atzori e la sua ex compagna Irina Albu, gestori dell’oasi felina di Su Pallosu, sul litorale di San Vero Milis in provincia di Oristano, non hanno invaso i terreni degli altri.
E non sono degli imbrattatori.
Sono stati assolti da entrambe le accuse perché il fatto non sussiste dalla giudice monocratica del Tribunale di Oristano Cristiana Argiolas. A riferirlo sono gli stessi protagonisti della lunga vicenda giudiziaria dal sito internet ufficiale dell’Associazione culturale Amici di Su Pallosu.
I fatti risalgono a dieci anni fa. Pomo della discordia proprio l’attrazione principale della zona, la colonia di gatti.
Problemi con i vicini che non hanno mai gradito la presenza dei quattro zampe. E negli anni è stata una guerra finita in tribunale: i due gestori avevano denunciato alcuni abitanti della borgata per minacce e danneggiamento. Poi era arrivata la querela, ai danni degli stessi gestori, per “invasione di terreno e imbrattamento”.
Un’attrazione turistica: per le visite all’oasi e ai gatti che gironzolano sino al mare in 14 anni sono passate oltre 55 mila persone. “Aver ricevuto premi di eccellenza turistica dagli stessi visitatori di Tripdavisor – si legge sul sito – attraverso le loro recensioni, servizi delle tv di mezzo mondo (Giappone, Russia, Argentina, Svizzera…) oltre che dell’Italia con Rai, Mediaset, La7 Tv2000, Bell’Italia eccetera, ha smontato da sola la non credibile accusa di imbrattamento e deturpamento”.
Dieci anni di battaglie. “Il nostro caso dimostra – spiega Atzori – che fare i gattari con passione e impegno può essere un’attività di fatto considerata pericolosa. Dedico perciò questa vittoria a tutti i gatti e a tutti i gattari. Entrambi troppo spesso subiscono ovunque, immotivamente e ingiustamente, intimidazioni ed episodi poco piacevoli. Non fatevi mai intimidire da chi vi tratta con superiorità e non considera ancora gli animali come esseri senzienti. La vostra e la nostra attività volontaristica, svolge una riconosciuta funzione sociale che, piaccia o non piaccia, è tutelata dalla nostra Costituzione ed ordinamento”.