Circa 170 persone sono state “giustiziate” in “massicci attacchi omicidi” contro tre villaggi nel corso di un solo giorno la scorsa settimana nel Burkina Faso settentrionale, in preda all’esplosione della violenza jihadista.
Lo stesso giorno, il 25 febbraio, sono stati commessi massacri separati in una moschea e in una chiesa nel Paese del Sahel, guidato da una giunta militare golpista.
In un comunicato stampa pubblicato oggi, il procuratore di Ouahigouya (nord), Aly Benjamin Coulibaly, scrive di essere stato informato il 25 febbraio di “massicci attacchi omicidi che sarebbero stati commessi nei villaggi di Komsilga, Nodin e Soroe” nella provincia Yatenga della regione settentrionale.
“Le stesse fonti indicano che il bilancio provvisorio complessivo ammonta a circa 170 persone giustiziate, oltre ai feriti e diversi altri danni materiali connessi”, aggiunge il pubblico ministero, senza specificare chi siano gli autori degli attentati. Si precisa però che “vista la gravità e le circostanze di tutte queste denunce e informazioni, la procura ha incaricato i servizi di polizia giudiziaria di aprire un’indagine per chiarire i fatti”. Ha quindi lanciato “un appello a tutte le persone che hanno elementi o informazioni su questi fatti affinché li comunichino” alla Procura e/o alle forze dell’ordine. Inoltre, ha sottolineato, una squadra di investigatori si è recata il 29 febbraio nei vari villaggi interessati per “effettuare tutti i rilievi e raccogliere tutte le prove”.