File ordinate di tende che si estendono in lontananza su un terreno polveroso circondato da montagne.
Al centro, strutture bianche che compongono le parole “All eyes on Rafah”, tutti gli occhi su Rafah. L’immagine – che si ritiene sia stata generata con l’Ia – ha fatto il record di condivisioni su Instagram, dove oltre 44 milioni di persone l’hanno aggiunta alle loro storie. Una forma di attivismo social che giunge all’indomani della strage provocata domenica sera da un attacco israeliano in un campo di tende nel territorio a sud della Striscia.
Il massacro ha provocato un’ondata di indignazione e riacceso il sostegno per i palestinesi sui social media: “All eyes on Rafah” è stata condivisa da celebrità, politici ma anche semplici utenti in tutto il mondo e anche in Italia. La frase – secondo i media internazionali – sarebbe stata pronunciata da Rik Peeperkorn, rappresentante dell’Oms a Gaza e in Cisgiordania, a febbraio. Mentre Gaza si preparava ad un’estensione dell’invasione di terra da parte di Israele, il funzionario Onu dichiarò: “Tutti gli occhi sono puntati su Rafah”.
L’immagine virale porta in basso la firma che indirizza all’account di un utente di nome “Chaa” su Instagram. E secondo gli esperti, si tratterebbe di una delle prime opere di attivismo virale create dall’intelligenza artificiale. E insieme alle milioni di condivisioni, ha portato con sé le critiche contro Meta, accusata fin dall’inizio della guerra di censurare le immagini degli attacchi a Gaza limitandone la diffusione o nascondendole dietro avvisi di contenuti sensibili.
Matt Navarra, consulente di social media e analista del settore, ha detto a Nbc News che l’immagine potrebbe essere un modo per gli attivisti di condividere il loro messaggio giocando secondo le regole delle piattaforme di social media: “Probabilmente l’immagine sta eludendo parte del controllo automatizzato sulla piattaforma, perché è un’immagine generata dall’intelligenza artificiale e non c’è nulla che sia estremamente pericoloso o controverso”.