Visitabile sino al 3 novembre la mostra “Bisus: la Memoria e l’ombra del tempo” di Gabriella Locci

Aperta a maggio, alla Galleria comunale d’Arte di Cagliari sarà visitabile sino al 3 novembre 2024 “Bisus: la Memoria e l’ombra del tempo”, la personale che l’Assessorato alla Cultura e Spettacolo, con la curatela di Olga Scotto Di Vettimo e nell’allestimento di Casa Falconieri, ha voluto dedicare all’artista Gabriella Locci.

La mostra sarà impreziosita dall’appuntamento in programma venerdì 30 agosto, quando la giornalista e critica d’arte, Alessandra Menesini, in collegamento con Olga Scotto Di Vettimo, dialogheranno con Gabriella Locci. L’incontro si propone di ripercorrere l’iter professionale di oltre 60 anni dell’artista e raccontare le opere in esposizione. Inoltre, si parlerà del rapporto arte-spazio, artista-pubblico, del rapporto dell’artista con sé stesso, e come avvicinarsi all’arte contemporanea.

Le prime 10 persone che si presenteranno per assistere al dialogo, che si terrà nella Galleria comunale a partire dalle ore 18, saranno omaggiate dall’artista Gabriella Locci con una piccola opera che fa parte di una performance di 250 pezzi, tutti diversi e unici realizzati con sabbia, cemento, ossidi naturali e sintetici, e vernici acriliche, realizzata in occasione delle manifestazioni organizzate per celebrare i 250 anni di Calasetta.

Tutto il percorso espositivo che si snoda negli spazi espositivi della Galleria è concepito come un focus sugli ultimi 15 anni di sperimentazione e comprende xilografie, tecniche calcografiche e pitture. Sono le 3 grandi opere che dominano, accolgono visitatori e visitatrici. E a queste si accompagnano opere più piccole, che seguono il filo conduttore della mostra sulla memoria, sul tempo e sulla visionarietà (Bisus). La sala espositiva, apparentemente articolata su 2 spazi, trova la sua unità anche attraverso il pavimento dove un ovale di moquette nera crea la comunicazione.

Un video racconta la concezione del rapporto opera-spazio, che è alla base dell’opera “È rosso sotto e sopra l’acqua”, realizzata quando è stata “messa in mare”, perché simulasse un viaggio simbolico.

“Sperimentatrice di tecniche e di materiali – scrive la curatrice Olga Scotto Di Vettimo – Gabriella Locci è da tempo impegnata in una puntuale ricerca sulle possibilità espressive dei linguaggi dell’arte, che vengono ‘stressati’ e verificati per conseguire soluzioni innovative che si offrono come proposte sintoniche e affini alla sensibilità contemporanea e, al tempo stesso, come rinnovate conferme dell’attualità della tradizione”.

Gabriella Locci ha compiuto gli studi artistici a Cagliari, dove vive e lavora. Impegnata nella sperimentazione sui diversi linguaggi, è importante figura di riferimento per il rinnovamento e la ridefinizione della grafica d’arte. Il suo laboratorio, frequentato da affermati artisti internazionali e dalle più giovani generazioni, è luogo di confronto metodologico e didattico che privilegia approcci liberi e creativi. Dal 2000 è presidente di Casa Falconieri, fondata con Dario Piludu, centro di sperimentazione e ricerca, di condivisione e partecipazione, proiettato a diffondere e attualizzare i linguaggi incisori realizzando mostre, convegni e laboratori di didattica, finalizzati a costruire processi professionalizzanti e di consapevolezza sull’arte. Su commissione di enti pubblici ha realizzato progetti di riqualificazione dello spazio urbano, strutturando relazioni tra oggetto-spazio-fruitore. Membro del “Gruppo interdisciplinare di ricerca e sperimentazione” del Dipartimento di Scienze Matematiche dell’Università di Cagliari, è stata docente responsabile del laboratorio di Tecniche d’incisione e stampa presso l’Istituto europeo di Design di Cagliari. Ha rappresentato il Ministero della Cultura italiano alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari. È fondatrice nel 2012 con Dario Piludu del Festival F.I.G. di Bilbao e di ON PAPER, progetto che intende promuovere la conoscenza della stampa originale e delle opere su carta.

Invitata alla 54^ Biennale di Venezia, nel 2011 ha una personale al MAN di Nuoro. Dal 2018 al 2022 è presente al Salone del Libro di Torino con libri d’artista e performance. Attiva nella didattica sperimentale, è impegnata a realizzare workshop e a partecipare a tavole rotonde internazionali. Nel 2024, nell’ambito della 25^ Jornadas de Conservación de Arte Contemporáneo al Museo Reina Sofia di Madrid, ha presentato la relazione La Memoria e l’opera del Tempo, manifesto della sua poetica. Per l’artista il Tempo – mentale, di elaborazione e di realizzazione – definisce gli spazi in cui l’opera agisce, ma è anche spazio della Memoria.

“L’arte è partecipazione attiva nello scorrere del tempo, accompagnata dal continuo rinnovarsi alla scoperta di nuovi linguaggi”, dichiara Gabriella Locci. “Il viaggio dell’opera e della vita è un viaggio interiore e nella memoria; è il racconto delle tracce transitorie o permanenti che definiscono una storia di sogni visionari e accadimenti; è la consapevolezza del passato ovvero di quei luoghi, concreti e mentali, che abbiamo attraversato. È il Tempo che accompagna il mistero della vita. Ma il viaggio non finisce mai perché la sua fine è solo l’inizio di un altro”.

Invitata in Romania e in Marocco come artista in residenza, Locci ha ricevuto numerosi premi e ha esposto in istituzioni e musei nazionali e internazionali a Bilbao, Nuoro, Cagliari, Calasetta, Madrid, Genova, Milano, Sassari, Orani, Rimini, Guanlan, Torino, Venezia, Dolianova, Toledo, Dijon, Oristano, Dresda.

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