“Nella frenesia delle conferenze elettorali abbiamo deciso di portare in piazza, e non all’interno di studi televisivi o iniziative di presentazione di liste, un tema su cui oggi non è sufficiente fare promesse elettorali: bisogna mobilitarsi e attivarsi”, affermano in una nota congiunta l’Anvui, associazione nazionale vittime uranio impoverito e la lista Sardigna R-Esiste.
“La Sardegna è la portaerei della NATO e luogo dove si sperimentano le peggiori armi utilizzate in quelli che, pudicamente, il Ministero della Difesa e la stessa NATO chiamano “teatri operativi”. I poligoni NATO più grandi d’Europa sono situati in Sardegna, sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini sardi pesa non solo il danno economico di esercitazioni che portano profitto soltanto all’industria delle armi, ma anche e soprattutto l’inquinamento che causa ogni anno decine e decine di malati tumorali tra civili e militari. Allo scempio perpetrato sul territorio sardo bisogna dire basta! e organizzarsi per imporre alcune misure urgenti: L’interdizione e la bonifica di tutti i poligoni militari in Sardegna in cui gli eserciti NATO si sono addestrati: è inconcepibile che si continui a lasciar fare ai paesi NATO ciò che vogliono all’interno dei poligoni, inquinare e andar via senza ripulire. Non ci interessano i milioni di euro al giorno che il Ministero della Difesa “guadagna” dall’affitto dei poligoni, se questi significano tumore e morte per i giovani militari che lo stesso Stato manda a morire e per i civili che vivono e lavorano nei pressi dei poligoni. Questa è la “ricchezza per il territorio” che hanno portato i poligoni NATO in Sardegna, che oggi bisogna ripulire dall’immondizia che hanno sperimentato al loro interno. C’è la possibilità di farlo: quello che manca è la volontà politica”, prosegue la nota.
“Risarcimento immediato, cure sanitarie e assistenza psicologica a tutti i militari e civili ammalati per l’inquinamento da poligono e per la contaminazione da uranio impoverito e altri metalli pesanti: i malati di tumore per via degli agenti cancerogeni utilizzati nei poligoni sono di fatto abbandonati a sé stessi, in molti casi condannati a lungaggini burocratiche e processi infiniti per ottenere giustizia, una giustizia che il Ministero della Difesa nega anzitutto ai suoi stessi militari. Non abbiamo bisogno di un’altra Commissione, come ha promesso il Ministro Crosetto: abbiamo bisogno del riconoscimento giuridico di tutti i militari e civili ammalatisi di patologie tumorali da poligono come vittime di guerra da risarcire, di assistenza sanitaria e psicologica per tutti i militari, i civili e le loro famiglie che vengono abbandonate all’insorgere delle patologie”, incalza l’Anvui e Sardigna R-esiste.
“Rigettiamo la stessa contrapposizione che il Ministero della Difesa fa tra i giusti risarcimenti destinati alle vittime dell’inquinamento da poligono e quei pescatori e allevatori ricattati dagli indennizzi e costretti a non lavorare dallo Stato Italiano: i soldi ci sono, dato che si spendono milioni di euro al giorno per guerre inutili e per ingrassare le tasche di banche e finanza” …”Facciamo appello a partecipare al sit-in che si terrà domenica alle ore 15 a Cagliari in Piazza Garibaldi, a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della Sardegna e il benessere della sua
popolazione: partiti, associazioni, comitati che ogni giorno lottano contro la presenza dei poligoni militari, per potenziare la sanità pubblica e la salubrità dei territori, sono invitati a partecipare e portare la propria voce e il proprio contributo.