Vittoria-sorpasso su Verona, per il Cagliari un punto a partita

Per il Cagliari quest’anno funziona così. Due partite buone, poi la regola del tre.

In questo senso: tre partite cattive, poi tre partite buone. Quindi altre tre cattive. E ora altre tre gare buone. Risultato? Quattordici punti in quattordici gare. Ed è facile fare i conti: la media è quella che porta alla salvezza. Il Cagliari ritrova con il Verona il passo lungo da tre punti: la vittoria mancava dallo scorso 20 ottobre.

Piccoli decisivo in tutti e due i casi: contro i granata aveva propiziato l’autogol, mentre con il Verona la rete è tutta sua. Ma merito anche di Makoumbou (giocata geniale) e Felici, al primo assist in serie A, a ventitré anni, dopo tanta B, C e D.

La sua carriera a questi livelli può partire dalla prestazione di ieri. Sembrava un po’ frenato, quando è subentrato a Zortea: i primi palloni li ha sbagliati quasi tutti. Serviva una scintilla: è stata l’assist. Dopo era scatenato, imprendibile.

Gli è mancato solo il gol. Che tra l’altro ha anche sfiorato: lo avrebbe meritato. “È entrato bene – queste le parole su di lui del mister Davide Nicola – era già entrato in altre gare, c’è bisogno di tempo perché è in una categoria nuova dove c’è da fare un gradino importante. La società lo ha voluto e ha puntato su di lui, ha margini di miglioramento e deve continuare così.

Quando si gioca poco è in parte più facile perché nessuno si aspetta nulla o quasi, può crescere e lo farà”. Piccoli? “Non è l’uomo della provvidenza, si sta creando dei numeri, sarebbe uscito comunque anche senza il gol, siamo felici perché pensa alla squadra e ci aiuta molto, sarebbe uscito perché finora ha giocato tantissimo e io devo gestire tutti sapendo di avere Lapadula e Pavoletti che ci danno ampie garanzie. Sono particolarmente felice che Roberto abbia trovato il gol perché lavora tanto, ma calma perché deve crescere ancora e sono convinto lo farà perché ha qualità”.

Il Cagliari ora si gode il weekend e aspetta i risultati delle dirette concorrenti. Giorno di riposo anche lunedì, poi martedì si ricomincia a lavorare. Perchè il gioco a dicembre si fa duro: tre partite su quattro sono con squadre che si stanno giocando lo scudetto. Prima la trasferta a Firenze, poi Atalanta alla Domus. Quindi scontro diretto con il Venezia in laguna.

Chiusura d’anno con l’Inter in casa.

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