Vladimir Luxuria è Princesa: sbarca in Sardegna lo spettacolo scritto e diretto da Fabrizio Coniglio e ispirato alla storia vera di Fernanda Farias De Albuquerque, cantata da Fabrizio De André in Anime Salve, album realizzato con Ivano Fossati.
Appuntamento il 28 ottobre alle 20.30 al Teatro civico di Sinnai, nell’hinterland di Cagliari, per la Stagione de L’Effimero Meraviglioso.
Una favola nera iniziata in Brasile dove Fernanda, nata in un corpo di ragazzo, si immagina donna, gioca con le bambole e impara a truccarsi, ma la sua ambiguità seducente desta scandalo e l’induce alla fuga verso le metropoli, per cercare la libertà.
“Fernanda è un alter ego, ciò che sarei potuta essere – confessa all’ANSA Luxuria – Io sono stata fortunata nella mia vita, mi sento quasi una privilegiata, la gente non mi insulta più per strada, addirittura mi sorride.
Ho scoperto la forza di resistere nella politica, nell’attivismo, nella cultura. Ma cosa sarebbe potuto essere di me se fossi nata altrove, se fossi stata una migrante, una straniera, costretta a prostituirsi per realizzare il suo sogno?”.
Sulla scena l’eclettica artista, performer, scrittrice, ex parlamentare, da sempre impegnata in difesa dei diritti civili, presta volto e voce alla protagonista. “La vita, breve, di Fernanda è segnata dalla povertà e dagli abusi dell’infanzia, infine dalla prostituzione e dalla droga – racconta Luxuria – Finisce in carcere per tentato omicidio. Le ha salvato la vita, quando pensava al suicidio, l’incontro in carcere con Giovanni, di origini sarde: a lui per la prima volta ha racconta la sua storia. Non ho avuto la fortuna di conoscere Fernanda, ma l’ho incontrata indirettamente, attraverso Maurizio Jannelli, che ha raccolto il suo carteggio con Giovanni, da cui è nato il libro”.
“Uno spettacolo di teatro civile – chiarisce l’attrice -: è importante affrontare certi temi, in Italia c’è ormai una certa sensibilità, ma nel mondo i trans sono spesso perseguitati.
Princesa ci insegna a guardare gli altri, anche le persone più umili e emarginate con rispetto, perché non possiamo sapere che cosa le abbia fatte precipitare e cosa ci sia nel loro cuore”.