“Palpitavo e pure lacrimavo salendo gli scalini della rocca e quando me la trovai davanti, quella dimora del vivente lunga un intero edificio, crollai dall’impeto, mi inginocchiai davanti al Profeta, piansi e baciai pure la terra che sorreggeva il mausoleo più e più volte.”
Il Profeta cui la citazione si riferisce è Daniele, noto, tra le altre cose, perché miracolosamente scampato ad una damnatio ad belvas, e la terra che viene baciata è quella dell’Uzbekistan; più precisamente di Samarcanda, dove il gigantesco mausoleo del profeta venne traslato da Susa.
No, non comincia raccontando del mausoleo di Daniele il libro del quale desidero parlarvi, piuttosto è più corretto dire che termina, o quasi, con tale descrizione. La descrizione mistica di un filosofo che, con spirito monacale, ha compiuto un viaggio alla ricerca del segreto dell’unità perduta. L’unità del e nel divino… È stato proprio l’autore, Emanuele Franz, a stimolare in me la lettura del suo cammino a partire… dalla fine, perché ciò che scriviamo ha un ordine logico, un ordine emotivo/spirituale e, persino, un ordine intelligibile che non sempre vanno di pari passo. Quel suggerimento, dunque, era un suo segreto primato spirituale; un segreto legato alla sua ricerca della scoscienza, come la definisce lui all’inizio della sua avventura meditativa. E, dal momento che ha deciso di condividere quel primato con me, io ora lo condivido con voi.
Se con queste anticipazioni vi ho incuriosito almeno un poco, allora tenetevi pronti per una nuova sorprendente lettura, poiché esce in questi giorni, per i tipi di Audax, Voi siete Uno, titolo che trae spunto da una celebre frase più volte ripetuta, con piccole varianti, da San Paolo e con la quale l’Apostolo intendeva identificare in Cristo l’unità universale. Ecco, l’idea dell’autore di questo specialissimo diario di viaggio è proprio quella di trovare una via per unire la cristianità tutta. In effetti, definire la sua opera un diario di viaggio non è esattamente corretto; si tratta più specificamente del susseguirsi degli appunti di un cammino che l’autore offre senza filtri al lettore, in uno stile asciutto, spogliato del superfluo che fa da zavorra ad un eremita, concentrato sull’essenziale di una missione di fede. Missione che può essere efficacemente descritta da queste parole: “…trovandomi di fronte al complesso del Registan ho sentito alle mie spalle i millenni, davanti a me l’ignoto, e al centro un uomo che cerca risposte ai confini del mondo”.
In questo suo viaggio mistico, Emanuele Franz è un cercatore d’oro, l’oro della sapienza come scrive lui, che percorre su e giù le strade della vita: salendo sulle montagne sacre del pianeta ma anche scegliendosi come dimora temporanea un cassonetto delle immondizie; entrando in totale comunione col divino ma pure facendosi murare all’interno di una sorta di loculo con su scritte le parole che tanto gli sono care pronunciate da San Paolo; baciando la terra sacra per mortificarsi ma anche sentendo la voce onnipotente della divinità. E, ancora, focalizzando tutte le differenze scismatiche tra Fede cattolica e Fede ortodossa; riflettendo sulla strumentalità politica delle questioni religiose; analizzando l’enciclica Fratelli Tutti e, infine, dedicando un’analisi all’uomo-macchina ed al suo rapporto con la cristianità. C’è tutto questo nel lungo viaggio dell’autore che, quando termina le descrizioni che abbracciano i momenti salienti della sua ricerca, non indugia mai troppo sul paesaggio o le tradizioni dei popoli che lo ospitano, piuttosto fa emergere incontrastata tutta la spiritualità che ha vissuto e che ha cercato di trasmettere al lettore trasformandola, alle volte, in una sorta di canto mistico come questo: “Grazie all’Altissimo ho potuto sentire nel mio cuore un verde melograno, una rugiada celeste, un palpito azzurro, fra le scoscese pareti dell’Horeb, un Dio parla ancora agli uomini”.
Conosciamo Emanuele Franz quale filosofo ed esperto di religioni e, nondimeno, per le sue iniziative fuori dagli schemi e che, negli ultimi anni, si sono concretizzate in estreme forme di protesta contro questo tempo che ci vuole monadi ancorate al presente, senza un’identità storica passata né la possibilità autonoma di una progettualità futura. Ma, in questo volume, lo troviamo in veste di pellegrino nel senso più proprio del termine, ovvero viaggiatore per devozione, colui che va di territorio santo in territorio santo. E, infatti, inizialmente il viaggio è stato da lui pensato per offrire un’opportunità di dialogo tra la religione cattolica e quella ortodossa (e pure islamica a ben vedere). Cionondimeno, mano mano che il pellegrino si allontanava dall’Europa avvinta nella morsa controversa della pandemia ha modificato il proprio progetto in una missione unificativa che lui non intende come un generale ecumenismo. Questo ha segnato una svolta nella sua vita che, a Sremska Mitrovica, l’ha portato ad acquisire il nome di Uros.
È lo stesso autore a raccontare, durante una chiacchierata ricca di dettagli, com’è iniziato tutto. Erano i primi di gennaio del 2022 e, di lì a breve, nessuno avrebbe più potuto avere accesso ai mezzi pubblici senza super certificato verde. Ma il nostro vive a 20 km dall’inurbato completamente servito più vicino e non usa l’auto. In quel momento, sorge in lui l’esigenza di allontanarsi da un territorio che non trova più accogliente e prende il primo treno disponibile per la Slovenia. Nessuna conoscenza della lingua, una valigia con poche camicie e un’immensa voglia di scappare da un mondo al quale non sente di appartenere. Giunto a destinazione, il primo impulso è stato quello di recarsi in chiesa ma, sorprendentemente, trova i templi cattolici chiusi. Quelli ortodossi, invece, li trova aperti a tutti e senza restrizioni. Quell’accoglienza senza se e senza ma, oltre ogni umana e controversa legge, ha fatto emergere in Emanuele Franz una chiamata alla conversione, che avverrà in Serbia, dove il nostro ha trovato un’accettazione ben diversa da quella riservatagli, ad esempio, a Salonicco, presso un tempio greco-ortodosso scollegato dal Patriarcato di Costantinopoli. Questo diario racconta le tribolazioni patite e la meraviglia conseguita nell’abbracciare una Fede che non l’ha escluso e, anzi, ha saputo riconoscere, in un potente impeto di partecipazione, la giustificazione per la fede della quale parlava San Paolo.
Gli appunti densi, che emergono come intuizioni ed evolvono in dissertazioni, danno conto delle tappe che più hanno emozionato l’autore: dal Monte Horeb nel Sinai alla grotta del Re Davide in Uzbekistan fino alle vette attraversate da Marco Polo in Tagikistan. E sono corollati da tanti segni premonitori che gli danno forza e lo stimolano a perseguire il proprio obiettivo senza darsi per vinto dinnanzi alle difficoltà che gli si presentano. Voi siete Uno esce dopo la trilogia di saggi intitolati Sottomissione, Umiliazione e Pazzi di Dio che affrontano il tema della mortificazione dell’Ego e che, in qualche modo, possono essere traslati al quotidiano vissuto durante la fase definita pandemica. E, a detta dell’autore, quest’ultimo volume completa il percorso iniziato con quegli studi.
Voi siete Uno non è una guida per un Grand Tour orientale, né vi racconta le architetture che spuntano maestose dai paesaggi, neppure si sofferma sul lungo drappo scuro che avvolge la tomba di colui che predisse la venuta di Cristo.
Si tratta, invece, di un volume che l’autore rivolge a coloro che desiderino compiere un cammino iniziatico e di scoperta, o che siano dei cultori dei temi trattati: l’ascesa spirituale, la mortificazione che porta alla strada dell’Onnipotente, il ritorno all’Uno e la ricerca di se stessi come eliminazione dell’inessenziale… Nondimeno, convinto che la strada della mortificazione sia quella che porta all’amore, alle volte Franz è, inaspettatamente, tranchant su usi ed abitudini assolutamente umani di coloro che non si dedicano alla meditazione: “Quel sole che languisce la pelle col suo calore andrebbe venerato come Potenza e non ridotto a scaldabagno…” Offre, ancora, spunti di riflessione innumerevoli per quanti vogliano cimentarsi nel confronto della spiritualità tra le diverse Fedi, non certo senza proporre punti di vista controversi, di difficile accettazione, certamente non usuali: “Ma davvero tu credi che Dio sia un uomo, che Dio possa morire? Ebbene sì, lo credo…” Infine, per quanto steso in forma di appunti di viaggio, l’opera non ricerca né offre l’incanto dei sensi tout court ed anela, piuttosto, alla comprensione e condivisione di quei valori cristiani che, soli, possono unire il credente. Un progetto, questo, che è stato benedetto da Sua Santità Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli con una lettera nella quale invita l’autore a continuare nei suoi studi e a proseguire nella sua strada di ricerca.
di Ingrid Atzei
Voi siete Uno di Emanuele Franz, prefazionato da Padre Dušan Djukanovič, consta di 213 pagine, comprende alcune foto di viaggio ed entra in catalogo per Audax editrice il 14 agosto 2023 con il prezzo di copertina di € 20,00. È in corso di traduzione in lingua russa.