Wwf a candidati Regione, piano per ambiente in prossimi 5 anni

Dieci obiettivi per i prossimi cinque anni.

È la piattaforma del Wwf, chiamata “Sardegna capace di futuro”, in vista della prossima legislatura presentata oggi a Cagliari.

Tre le aree d’azione con obiettivi prioritari, concreti, misurabili: biodiversità; 30% di suolo protetto (e gestito); clima, suolo, energia.

L’associazione promette battaglia innanzitutto per una legge regionale sulla biodiversità che contenga misure di tutela di flora e la fauna. Pronti a combattere anche per dieci progetti di conservazione sulla flora e la fauna minacciata a terra e in mare. E ancora: valorizzazione del volontariato a supporto delle attività di monitoraggio e tutela (campi antibracconaggio, censimenti, vigilanza), istituzione dei sei parchi regionali delle Aree marine protette, definizione del Parco nazionale del Gennargentu e del Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio.

Poi, organizzazione di un evento regionale in previsione della Seconda conferenza sulle Aree protette in Sardegna, chiusura delle due centrali a carbone ancora attive sul territorio regionale, bonifica delle due aree Sin Sulcis-Iglesiente-Guspinese e Porto Torres, dossier sul consumo di suolo e sui processi di desertificazione e, almeno, un piano di adattamento. Infine la promozione degli Stati Generali sull’Ambiente in Sardegna.

Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, i candidati alla presidenza della Regione Renato Soru e Alessandra Todde.

“Alcune campagne – ha detto Luciano Di Tizio, presidente di WWF Italia- dedicate all’isola hanno fatto la storia dell’Associazione. Da quelle sulle specie a rischio come la foca monaca, gli avvoltoi, a quella per l’istituzione del Parco nazionale del Gennargentu. Per il cervo sardo, all’epoca prossimo all’estinzione, nel 1985 il WWF con una grande campagna riuscì ad acquistare l’Oasi di Monte Arcosu. Oggi la sottospecie è fuori pericolo. Recente è invece la collaborazione con la famiglia proprietaria dei terreni che costituiscono l’Oasi di Scivu ad Arbus. Oggi siamo qui per rilanciare la nostra presenza sull’isola, vero scrigno di biodiversità, con 2.700 specie vegetali autoctone e circa 370 specie di vertebrati”.

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