Con la vittoria di Alessandra Todde alle elezioni in Sardegna si interrompe la sequela di vittorie alle elezioni regionali da parte del centrodestra, che proseguiva dal 2020.
Inoltre, era dal 2015 che il centrosinistra non riusciva a strappare una regione in cui l’uscente era di centrodestra. Con Todde viene anche eletta sia la prima donna presidente della Sardegna – per cui con la sua vittoria le regioni che hanno o hanno avuto una presidente donna diventano la metà del totale – sia la prima presidente di regione del Movimento 5 Stelle. Questa è anche la prima volta che PD e M5S vincono correndo alleati in un’elezione regionale: in tutti i sei casi precedenti il loro candidato aveva perso.
Le mappe del voto elaborate da YouTrend mostrano che la circoscrizione in cui Truzzu ha il maggior vantaggio su Todde è Olbia-Tempio (56,4% Truzzu vs 37,9% Todde), mentre quella in cui Todde ha il maggior vantaggio su Truzzu è Cagliari (49,3% Todde vs 41,2% Truzzu). Se si guarda il voto nei capoluoghi, vediamo un vantaggio di Todde su Truzzu compreso tra i 15 e i 20 punti nei due comuni principali, ossia Cagliari e Sassari, e di 21 punti a Nuoro, città in cui Todde risiede. A Oristano, invece, ha vinto Truzzu con 6 punti di vantaggio su Todde.
Facendo un confronto con le precedenti regionali, la percentuale ottenuta da Truzzu nelle circoscrizioni di Cagliari e Sassari è minore di circa 5 punti rispetto a quella ottenuta da Solinas nel 2019. La percentuale di Truzzu cresce rispetto a quella di Solinas nelle sole circoscrizioni di Nuoro e Oristano.
Infine, ricordiamo che in Sardegna è possibile il voto disgiunto: si nota come le liste di Truzzu (45,0%) abbiano ottenuto una percentuale più alta rispetto al candidato (48,8%), mentre l’opposto vale per Todde (45,4% alla candidata e 42,6% alle liste). Anche Soru e Chessa, i due candidati presidenti rimasti fuori dal Consiglio regionale, hanno una percentuale più alta di voti al candidato (8,6% Soru, 1,0% Chessa) rispetto al voto alle liste (8,0% Soru, 0,6% Chessa).