Zelensky a Porta a Porta: “Se l’Italia non manda le armi dovrà prepararsi a combattere”. Le parole folli alla tv di stato

L'editoriale del Direttore

Vignetta satirica presa dal web

Zelensky parla a ruota libera rispondendo alle domande accondiscendenti dei giornalisti italiani in un finto contraddittorio degno della più colossale propaganda di guerra.

L’attore che da alcuni anni recita il ruolo tragicomico di presidente ucraino, amico dei nazisti, si presenta nello studio Rai con il solito costume di scena in stile militare. Sulla felpa si nota la spada ed il tridente dell’OUN, l’esercito nazionalista ucraino di ideologia fascista, anticomunista e anti-Russa guidato da Stepan Bandera.

Mostra molta familiarità con Vespa. Gli siede accanto, gli posa una mano sul ginocchio e lo chiama Bruno. Al cospetto del comico siedono con la dovuta reverenza la Maggioni, Mentana, De Bortoli, Molinari, Porro. Se guardare meglio, li vedrete davvero: mentalmente inginocchiati.

Le loro domande, costruite a tavolino con lo staff del guerrafondaio Zelensky, servono per propinarci la sua propaganda unilaterale.

Naturalmente a nostre spese, perché la Rai è ancora pubblica. Dice che se Putin non viene sconfitto in Ucraina non si fermerà ed attaccherà l’Europa. Dunque dobbiamo mandare le armi a Kiev per non mandare i nostri figli a combattere con il nemico satana dell’umanità.

Infine in una apoteosi di cazzate, paragona Putin al Covid e dice che come l’Ucraina ha aiutato l’Italia nella pandemia, perche sapeva che l’ondata sarebbe arrivata anche lì, adesso l’Italia aiuta l’Ucraina per evitare l’ondata di Putin.

Nulla da fare… il fior fiore del giornalismo italiano di qualità è rimasto ad ascoltare in riverenziale silenzio…

 

di Simone Spiga

Direttore di ReportSardegna24

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