Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è guadagnato la fiducia dei governi occidentali promettendo di non usare le armi da loro fornite per attacchi all’interno della Russia. Ma a porte chiuse, il leader ucraino ha proposto di andare in una direzione più audace, occupando villaggi russi per ottenere un’influenza su Mosca, bombardando un oleodotto che trasferisce il petrolio russo all’Ungheria, e desiderando privatamente missili a lungo raggio per colpire obiettivi all’interno dei confini della Russia.
Lo affermano documenti classificati dell’intelligence statunitense che descrivono le sue comunicazioni interne con i principali aiutanti e leader militari. Infatti, in una riunione di fine gennaio, Zelensky avrebbe, secondo i documenti, suggerito di «condurre attacchi in Russia» e di spostare le truppe di terra ucraine in territorio nemico per «occupare città di confine russe non specificate». L’obiettivo sarebbe stato quello di «dare a Kiev un’influenza nei negoziati con Mosca», lo scrive in serata The Washington Post.